di EDOARDO CORASANITI
Le determinazioni della Corte di Cassazione non fanno cambiare idea ai giudici di Catanzaro. E la pena per l'omicidio di Carmine Avato, il muratore 52enne ucciso davanti alla sua casa di San Cosmo Albanese, rimane identica: 30 anni di reclusione per Salvatore Buffone e 18 anni di reclusione per Cristian Dulan.
A deciderlo è la sentenza di oggi della Corte d'Assiste d'appello, la quale, prima di emanare la sentenza, ha ascoltare quanto avevano da dire gli avvocati di Buffone e Dulan, rispettivamente Francesco Siclari e Giuseppe De Luca.
Entrambi hanno evidenziato ai giudici togati e a quelli popolari come la Cassazione avesse sottolineato la necessità di rideterminare la pena in virtù dell'assenza di alcune circostanze aggravanti. Su tutte, ad esempio, la futilità dei motivi che avrebbe condotto Buffone e Siclari a programmare ed eseguire l'omicidio di Avato.
Ma la sentenza non è cambiata e l'esito è rimasto identico. Agli avvocati di parte, però, il risultato sta stretto. Ci sono da aspettare le motivazioni ma le intenzioni sono già chiare: procedere, di nuovo, con il ricorso alla suprema corte.
Avato, sposato e padre di tre figli, muratore, incensurato era ritenuto dagli inquirenti non vicino ad ambienti criminali; è stato ucciso, con quattro colpi di pistola calibro 7,65, durante la notte tra sabato 14 e domenica 15 novembre del 2015.
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