Omicidio Panaro a Paola. Il Codacons presenta un esposto al ministero della Giustizia: "Troppe anomalie"

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"Chiederemo di avviare un'ispezione ministeriale che faccia definitivamente luce su quanto avvenuto e di sollecitare, se del caso, una riapertura delle indagini"

  01 aprile 2021 19:06

 Nel servizio de Le Iene andato in onda nella serata di mercoledì, oltre alle rilevanti dichiarazioni del magistrato che si è occupato dal 2013 della vicenda, sono emersi nuovi importanti elementi sull’omicidio dell’ex consigliere comunale di Paola, Pompeo Panaro.

L’errore, relativo alla presunta morte di 6 dei 12 indagati per l’omicidio, dichiarati deceduti dai magistrati ed invece tutti vivi, non sarebbe infatti l’unico, ma l’ultimo di una catena di anomalie che avrebbe fatto da filo conduttore alle indagini sulla morte di Panaro.

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Dalla misteriosa sparizione dai fascicoli della Procura delle fotografie dei resti rinvenuti dell’ex consigliere, come hanno raccontato i poliziotti che avrebbero preso parte alle indagini negli anni '80, proseguendo con la distruzione di tutta la documentazione inerente l'omicidio dagli archivi della Polizia di Paola, alle dichiarazioni dei pentiti lasciate nel cassetto per anni, alla sepoltura dei resti di Pompeo Panaro nella cappella di famiglia senza che la moglie ed i figli ne fossero a conoscenza, fino ad arrivare alla clamorosa sentenza che avrebbe dichiarato la morte presunta dell’ex consigliere, nonostante agli atti della Procura vi sarebbe un fascicolo per omicidio volontario a carico di ignoti e – soprattutto - una perizia che certificava la riconducibilità al Panaro dei resti rinvenuti dieci anni prima, il mistero sulla morte di Pompeo Panaro e soprattutto sulle indagini svolte dalla Magistratura si infittisce.

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"I nuovi elementi emersi dal servizio de Le Iene curato dal giornalista Alessandro Politi - spiega il Codacons - rafforzano la necessità di un intervento delle Istituzioni per far luce su quanto avvenuto. L’efficacia e l’efficienza della Giustizia - prosegue l’Associazione - sono due risvolti imprescindibili del diritto dei cittadini ad una effettiva tutela giurisdizionale. Le Istituzioni, dunque, hanno il dovere di intervenire per assicurare il corretto funzionamento della macchina giudiziaria.  Per questo motivo - continua il Codacons - invieremo una nuova istanza al Ministero della Giustizia, ripercorrendo tutte le anomalie che sembrerebbero essersi verificate nel corso delle indagini, e chiederemo di avviare un'ispezione ministeriale che faccia definitivamente luce su quanto avvenuto e di sollecitare, se del caso, una riapertura delle indagini. Trattandosi di un omicidio volontario aggravato - dichiara il Codacons - i quarant’anni trascorsi dalla morte di Pompeo Panaro non possono ritenersi ad oggi un ostacolo all’esercizio dell’azione penale. E' quindi necessario che si faccia chiarezza in modo da consentire alla Giustizia di poter fare il suo corso.

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