Il Gip del Tribunale di Catanzaro, Giulio De Gregorio, nell'ambito dell'operazione Farmabusiness, su istanza degli avvocati Giuseppe Fonte e Pietro Funaro, ha revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari all' imprenditore Pasquale Barberio, imprenditore, arrestato la notte del 19 novembre.
La liberazione di Barberio è stata disposta dopo di una copiosa documentazione prodotta dalla difesa all' esito dell'interrogatorio di garanzia, durante il quale Barberio si è avvalso della facoltà di non rispondere in quanto i suoi difensori hanno sostituito le dichiarazioni dell'indagato con i provvedimenti di prevenzione definitivi e già adottati nei confronti dell'indagati (LEGGI QUI).
Tra le produzioni prodotte dalla difesa, in particolare, sono stati acquisiti i provvedimenti definitivi di prevenzione nei quali si contestavano, a Barberio, le stesse identiche condotte oggi imputate nell'ambito dell'operazione Farmabusiness e per le quali era stato disposto l' arresto dell'imprenditore.
L'avvvocato Fonte ha dichiarato: “La prova documentale prodotta dalla difesa ha evidenziato che per gli stessi fatti oggi contestati al Barberio - rispetto ai quali, in questa operazione, era stato richiesto il carcere, addirittura, per partecipazione ad associazione mafiosa - nel processo di prevenzione era stata, dal Tribunale di Catanzaro prima e dalla Corte d'Appello dopo, accertata l'assenza di elementi idonei ad applicare alcuna misura di prevenzione. Il rapporto da maior a minus che intercorre tra la prova penale, tipica del processo di cognizione, e l'accertamento della pericolosità in tema di prevenzione ha fatto si che, l'estraneità del Barberio accertata nel giudizio di prevenzione, pur non costituendo bis in idem, rappresentasse un precedente assorbente per i fatti che avevano portato all'arresto. Nel prendere atto dell'estrema onestà intellettuale del Gip che ha, nell'immediatezza, riveduto e modificato il proprio convincimento sull' arresto dell'indagato, ci si rammarica, non poco, del fatto che – sebbene in entrambi i procedimenti procedesse lo stesso Ufficio di Procura – il Giudice della cattura non era stato messo a conoscenza dell'intero incarto documentale”.
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