«L’operazione antimafia Rinascita Scott svela un radicato e pericoloso sistema di potere e affari che tocca, peraltro, esponenti del centrodestra e del centrosinistra».
Lo affermano, in una nota, i parlamentari del Movimento 5 Stelle Giuseppe d’Ippolito e Francesco Sapia, che sottolineano: «L’inchiesta colpisce con forza l’organizzazione criminale nel Vibonese e nel contempo fa riflettere sulla grave responsabilità dei partiti, che non hanno mai voluto una vera pulizia morale al loro interno. Tra i destinatari delle misure cautelari figurano Luigi Incarnato, organizzatore dell’odierna campagna elettorale di Mario Oliverio, e Gianluca Callipo, che da renziano sfidò lo stesso Oliverio per la candidatura a governatore, in seguito votandosi ai fratelli Occhiuto di Forza Italia».
«Nello specifico al di là dei risvolti penali – proseguono i parlamentari M5S – bisogna discutere degli effetti politici dell’operazione Rinascita Scott e di altre, analoghe, di questo periodo. Tra i vari detentori di pacchetti di voti coinvolti o citati nelle più recenti inchieste giudiziarie c’è – evidenziano i 5 Stelle – buona parte della vecchia “crema” del Partito democratico; su tutti Nicola Adamo, cioè il primo socio elettorale di Oliverio, che prese il posto di Giuseppe Scopelliti, uscito come ben sappiamo dalla scena politica». «Adesso l’elettorato calabrese – concludono D’Ippolito e Sapia – ha in mano l’arma più potente, cioè il voto, per cambiare le sorti della nostra terra, che non può più essere governata da uomini e partiti che si equivalgono per metodi, logiche e frequentazioni».
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