Luigi Incarnato è uno dei politici più noti coinvolti nell’operazione “Scott-Rinascita” (LEGGI QUI). Per il commissario di Sorical sono stati disposti gli arresti domiciliari. L’accusa è di corruzione elettorale. A poche settimane dalle ultime consultazioni politiche (marzo 2018) “per ottenere, a proprio vantaggio, il voto elettorale, offriva la propria disponibilità a favorire interessi economico/imprenditoriali”, si legge nelle carte dell’ordinanza della maxi-inchiesta.
Incarnato era candidato con il Pd nel collegio uninominale dell’area di Castrovillari, non riuscendo però ad ottenere lo scranno a Montecitorio. Il “patto” lo collega a Pietro Giamborino, ex consigliere regionale e punto di contatto con una cosca del Vibonese, e l’imprenditore Pino Cuomo. Quest’ultimo aveva in testa un progetto di recupero dell'hotel Alahambra di Paola per far sorgere un centro di accoglienza per migranti.
Cuomo contatta Giamborino promettendogli del denaro in cambio se quest’ultimo fosse stato in grado di presentare l’istanza a chi di dovere. Giamborino così chiama Incarnato che si attiva per far organizzare un incontro con il sindaco di Paola Roberto Perrotta. L’incontro effettivamente avvenne il 28 febbraio del 2018, con tutti i protagonisti. Nel corso del summit il sindaco sollevò delle problematiche perché a Paola era già attivo il servizio Sprar. In ogni caso il progetto voluto da Cuomo fu formalmente protocollato al Comune e Giamborino insistette per ricevere il suo compenso. (g.r.)
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