Ventidue nomi per 22 indagati: la Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiuso le indagini per l’operazione “Teste di Serpente”, il blitz che il 13 dicembre aveva messo in ginocchio la criminalità organizzata di Cosenza riconducibile ai Lanzino-Ruà-Patitucci e gli Abruzzese.
Secondo le accuse, i clan avrebbero controllato Cosenza con armi, estorsioni, minacce, usura, traffico di sostanze stupefacenti, violenza. Tutto finalizzato ad aumentare e solidificare il controllo della città e del territorio limitrofo.
Ma anche omicidi, gambizzazioni, pestaggi in pubblico, realizzati con metodi spietati. Infatti, i destinatari dei provvedimenti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di omicidio, estorsione (tentata e consumata) nei confronti di numerosi titolari di attività commerciali ed imprenditoriali del cosentino, porto e detenzione illegali di armi anche da guerra, stupefacenti, usura in danno di imprenditori che versavano in stato di bisogno e lesioni.
I nomi:
Abruzzese Luigi,
Abruzzese Antonio,
Abbruzzese Marco,
Abbruzzese Nicola,
Abbruzzese Franco,
Marotta Antonio,
Casella Francesco,
Bevilacqua Antonio,
Colasuonno Antonio,
Alushi Claudio,
Attento Adamo,
Porcaro Roberto,
Drago Carlo,
Drago Giovanni,
Turboli Alberto,
Turboli Danilo,
D'Elia Andrea,
Germano Pasquale,
Dario Brancaleone,
Domenico Celebre
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736