Per il momento il dossier sugli atti aziendali di Asp e aziende ospedaliere è congelato. Una nota a firma di Occhiuto, nelle vesti di commissario della sanità, ha subordinato l'adozione dei documenti organizzativi all'approvazione delle nuove reti territoriali e ospedaliere. Ma visto che il rinvio è arrivato proprio a ridosso della scadenza prima attribuita ai commissari straordinari per adottare i rispettivi atti aziendali, gli stessi sono circolati. All'Annunziata di Cosenza, ha fatto discutere l'ipotesi di 'declassamento' e 'sdoppiamento' di Terapia intensiva e Anestesia. Sulla stessa l'Arooi Emac ha preso una decisa posizione di contrarietà inviando una lettera alla Regione e al commissario De Salazar descrivendo il cambio come "decisioni, assunte in contrasto con la vigente normativa, devono necessariamente e perentoriamente essere riviste".
"La trasformazione della Struttura Complessa Terapia Intensiva ed Anestesia di cui all’oggetto della presente, in due Strutture Semplici a Valenza Dipartimentale (Terapia Intensiva quale articolazione interna del Dipartimento di Emergenza/Urgenza ed Anestesia, quale articolazione interna del Dipartimento Chirurgico), prim’ancora che espressione di una vision limitata e francamente originale - si legge nella lettera-, si trova in netto contrasto con il DCA 9 del 2015 della Regione Calabria il quale al punto 2.4.2 rubricato “Ulteriori aspetti organizzativi” al secondo alinea recita testualmente ”L’Unita Operativa di Anestesia e Rianimazione costituisce un’unica struttura complessa alla quale afferiscono le attività di rianimazione, anche quando dotate di posti letto di terapia intensiva, e le attività anestesiologiche”. Il DCA 54/2023, inoltre, indica le modalità di elaborazione degli Atti Aziendali, con un chiaro
riferimento al DCA 64/2016 della Regione Calabria che com’è noto, fissa l’organizzazione della rete ospedaliera. E quest’ultimo, seguendo pedissequamente il dettato del DCA 9/2015 individua, nella provincia brutia, quattro Unità Operative Complesse relative alla Disciplina di che trattasi: tre negli Ospedali di I° livello ed una nell’Ospedale di II° livello".
"Con l’illegittimo downgrade proposto nell’Atto Aziendale di cui trattasi - si legge ancora-, verrebbe a realizzarsi, ove lo stesso incontrasse il placet della Regione, un scenario paradossale nel quale troveremmo, da un lato, negli ospedali Spoke, com’è indiscutibilmente corretto, le Unità Operative Complesse di Terapia
Intensiva e, dall’altro, nel loro centro Hub di riferimento, dotato delle alte specialità, un Unità Operativa Semplice di Terapia Intensiva ed una semplice, di Anestesia. Peraltro, anche in obbiettiva antitesi con la logica della condivisione e dell’ottimizzazione delle risorse, risultando le stesse, nella previsione della Direzione Strategica Aziendale, allocate in due diversi Dipartimenti".
"Ipotesi, prim’ancora che, come già detto, illecita, assolutamente irricevibile anche come questione di principio oltreché decisamente in controtendenza con il razionale del D.M. 70/2015: Nell’ambito della rete ospedaliera è stato articolato il dimensionamento delle diverse discipline in dipendenza del bacino di utenza. Il bacino di utenza della singola disciplina è stato calcolato sulla base delle patologie normalmente trattate dalla disciplina, della frequenza delle patologie nella popolazione e della numerosità minima di casi per motivare un reparto ospedaliero con un Direttore di struttura complessa. Un altro parametro preso in considerazione è la necessità di una corretta articolazione dei presidi ospedalieri nella rete di Emergenza-urgenza, in particolare per i Dipartimenti di Emergenza-urgenza (DEA) di primo e di secondo livello che formano la dorsale di questa rete"
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