Ospedale di Cariati. Corbelli: “Fondamentale riaprirlo subito, scandalo che sia chiuso da 11 anni"

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Corbelli

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, interviene in difesa dell’ospedale di Cariati, chiedendo la sua immediata riapertura e definendo uno scandalo la chiusura di questo fondamentale presidio ospedaliero dello Ionio cosentino.

  28 maggio 2021 17:45

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, da moltissimi anni impegnato sul tema della sanità, e promotore, tra l’altro, del Garante della Salute della Calabria, approvato, all’unanimità, dal Consiglio regionale della Calabria, 13 anni fa (il 30 giugno 2008), e ancora oggi non istituito, interviene “a difesa dell’ospedale Vittorio Cosentino di Cariati”, chiedendo “la sua immediata riapertura” e definendo “uno scandalo la chiusura, ancora oggi, dopo 11 anni, di questo fondamentale presidio ospedaliero dello Ionio cosentino”.

“L’ospedale Cosentino di Cariati è uno scandalo che sia ancora chiuso e che dopo 11 anni e nonostante la pandemia non sia stato, ad oggi, riaperto e venga addirittura adesso ipotizzato di dequalificarlo a Casa della salute! Il Cosentino è un presidio ospedaliero fondamentale in quella fascia ionica della provincia assolutamente carente e deficitaria dal punto di vista delle strutture ospedaliere, nonostante la vastità del territorio interessato e senza certo dimenticare che Cariati è attraversata dalla pericolosa Strada statale 106 Jonica (conosciuta purtroppo come la strada della morte) e per questo è ancora più importante, opportuno e necessario avere funzionante un ospedale situato in una posizione centrale e strategica dell’area ionica cosentina", dice Corbelli.

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"Giustamente, con dignità e coerenza, a Cariati da molti mesi il Movimento "Le Lampare" e il Comitato "Uniti nella Speranza", con il sostegno della società civile e di esponenti politici, a vario livello, portano avanti una civile protesta, con l’occupazione permanente di un’ala dell’ospedale Cosentino. -prosegue Corbelli- Eppure irresponsabilmente e colpevolmente le risposte non solo non arrivano ma quelle preannunciate vanno nella direzione sbagliata, quella cioè che vorrebbe fare del Cosentino una Casa della salute. Una cosa del tutto inutile, che non serve certo al territorio  e alle popolazioni interessate che giustamente continuano invece, con forza, a chiedere la riapertura del Cosentino. Domando: ma nemmeno la drammatica emergenza della pandemia ha insegnato qualcosa, non è servito a nulla? Nemmeno questa terribile esperienza è bastata per far capire che errore gravissimo sia stato chiudere 11 anni fa il Cosentino e tanti altri ospedali di frontiera in provincia di Cosenza e in Calabria! Diritti Civili nel corso di questi anni si è sempre battuto chiedendo la riapertura di questi nosocomi, la cui importanza il Covid ha inequivocabilmente e drammaticamente dimostrato".

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"Non c’è ragione finanziaria o motivi di bilancio che possano giustificare queste chiusure! Si facciano i tagli altrove, ad iniziare dagli enti inutili e dagli sprechi! Non si può e non si deve assolutamente risparmiare cancellando il diritto alla salute e all’assistenza dei cittadini! E allora che si inizi a riaprire tutti questi ospedali, come si sta per fare per l’altro importante nosocomio di Trebisacce, a partire da quello di Cariati, diventato, a ragione, il simbolo di questa giustissima e importante battaglia a difesa del diritto alla salute e della stessa vita! Perché -conclude Corbelli- riaprire ospedali importanti e strategici come quello di Cariati consente di dare assistenza adeguata e immediata ad un vasto territorio, oggi di fatto quasi isolato e per questo fortemente penalizzato e a rischio, dal punto di vista sanitario. L’ospedale riaperto significa salvare vite umane! Questo non deve essere mai dimenticato”

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