Palazzo de Nobili, sito web nel mirino del consigliere Fabio Celia: "Serve trasparenza vera"

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Fabio Celia
  27 agosto 2019 16:51

“Viva la trasparenza, di cui tutti ci riempiamo la bocca e meniamo vanto. Sì, viva la trasparenza, ma se è effettiva però, perché altrimenti è più una presa in giro che altro. E quando diventa tale, vale a dire uno specchietto per le allodole, l’indignazione è tanta. E non potrebbe essere altrimenti”.

Ha esordito così, tra il serio (ovvero esaltando il valore di una condotta adamantina) e il faceto (facendo riferimento a quando questo tipo di comportamento diventa soltanto un esercizio di stile), il consigliere comunale di Fare per Catanzaro, Fabio Celia, il quale ha stigmatizzato come sul sito ufficiale del Comune ci sia una pagina ‘vuota’ o, meglio, troppo datata. Quale? “Proprio quella relativa – spiega – agli incarichi di collaborazione e consulenza che lo stesso ente accorda a professionisti esterni. E a riguardo ci chiediamo il perché, considerato che soprattutto in tempi di grandi ristrettezze economiche bisognerebbe sapere giorno per giorno come si spendono i soldi pubblici. Conoscere a chi insomma ci si rivolge, e a quale costo, per risolvere alcuni problemi o portare a termine dei progetti di rilievo”. L’esponente del civico consesso punta dunque il dito contro quanti non stanno fornendo un’informazione chiave, che non può essere omessa.

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“Immagino – rincara la dose Celia – che non sia una disfunzione addebitabile a chi ha il compito di aggiornare il portale, anche perché è uno strumento per cui servono, a loro volta, un bel po’ di risorse. Sarebbe di conseguenza paradossale, che accadesse anche questo. La verità, però, è diversa”. Il membro dell’assemblea cittadina prova a immaginare cosa possa aver portato a una lacuna di tal genere – “non da poco”, afferma – rispetto alla quale si ribella senza se e senza ma. “Io sono molto perplesso –chiosa – di fronte a una defezione, chiamiamola così, che secondo me non ha giustificazione salvo dover celare mandati su cui non c’era piena e diffusa convinzione. Altrimenti non si capisce il motivo per cui in due anni non si sia intervenuto, pubblicando tutto quanto”.

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