Coltivava cannabis a fini terapeutici, testi in aula al processo a Paola

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Un'aula di tribunale

L'uomo, affetto da fibromialgia, è accusato di aver coltivato due piante di cannabis

  05 maggio 2022 16:47

Si è tenuta oggi, al Tribunale di Paola (CS), la terza udienza del processo che vede imputato Cristian Filippo, affetto da fibromialgia, accusato di aver coltivato due piante di cannabis. La produzione, secondo la difesa, era necessaria a fronte della mancanza di prodotti contro i dolori della sua malattia.

Oggi sono stati ascoltati dalla giudice Carla D’Acunzo, il maresciallo dei Carabinieri Fabio Attanasio che aveva operato la perquisizione e la dottoressa Mary Angela Siciliano, medico di Cristian Filippo. La prossima udienza si terrà il 22 settembre 2022. Cristian Filippo, seguito dall’associazione Meglio Legale, che gli offre assistenza legale con l’avvocato Gianmichele Bosco, del Foro di Catanzaro, e dall'Associazione Luca Coscioni, era presente davanti al tribunale.

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Cristian Filippo aveva iniziato una piccola coltivazione domestica dal momento che non riusciva a recepire la medicina tramite il Sistema Sanitario Regionale. La Calabria è una delle tre regioni italiane (con Molise e Valle D’Aosta) che non hanno norme regionali per recepire le direttive del Ministero della Salute che prevedono la possibilità di curarsi con rimborso con questo tipo di terapia.   "Rifarei le stesse cose anche perché sono nella stessa condizione del 2019: senza una terapia ufficiale. Non posso, e con me migliaia di persone, mettere in stand-by il dolore e aspettare che la regione e il Parlamento decidano" ha detto Cristian Filippo dopo l’udienza. Mercoledì infatti, si è riunita la Commissione Giustizia, presieduta dall'On. Mario Perantoni, per discutere il disegno di legge che prevederebbe la coltivazione domestica di 4 piante. Ma c'è stato un nuovo rinvio del voto sugli emendamenti.

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“Oggi abbiamo sentito il carabiniere che ha fatto la perquisizione a seguito della quale Cristian Filippo ha avuto i domiciliari. Ora siamo alle fasi conclusive di questo processo. Come teste a discarico abbiamo udito la Dottoressa Siciliano che ha in cura Cristian e che ci ha spiegato in maniera chiarissima la necessità del paziente” ha detto l’avvocato Gianmichele Bosco, legale di Filippo.   “Non si parla solo di giustizia per Cristian, ma il fatto che in una regione come la Calabria tribunali e forze dell’ordine siano impegnate a perseguire un paziente invece che la ‘Ndrangheta è un problema per tutti. Forse vedremo la fine di questo processo nel 2022, è iniziato nel 2019. La chiamano guerra alla droga, ma porta in tribunale molti pazienti come Cristian”, ha detto Antonella Soldo, coordinatrice di Meglio Legale e membro del Comitato Cannabis Legale.  
 

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 Fuori dal Tribunale di Paola (CS), oltre ai i promotori del Comitato Cannabis Legale, le associazioni del territorio Arci Cosenza e Filorosso '95. Presente anche il Consigliere Regionale Ferdinando Laghi che ha detto: "Sono qui per sostenere le ragioni di questo ragazzo. Bisogna dare ai pazienti le migliori cure possibili. La cosa paradossale è che in Calabria questa terapia non è possibile, mentre nelle altre regioni si può fare tranquillamente. Con il Gruppo De Magistris Presidente faremo una Proposta di Legge per uniformare il Sistema Sanitario Calabrese al resto d’Italia".

Dopo l’udienza, Cristian Filippo - accompagnato da Antonella Soldo - è stato ricevuto dal Sindaco di Paola Roberto Perrotta che, mostrando la sua vicinanza alla causa, ha dichiarato: “Rispetto alle condizioni di salute di una persona occorre fare tutte le attenzioni del caso. Per fini terapeutici non devono crearsi situazioni paradossali come questa di Cristian, con sofferenza fisica e psicologica. Le leggi ci sono e vanno rispettate, ma devono tenere conto delle varie situazioni”.

 

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