Parco Acquatico di Rende, Federazione Riformista: "Inefficiente e superficiale la gestione, intervenga l'Amministrazione comunale"

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Il logo di Federazione Riformista
  05 giugno 2020 16:51

"Doveva essere un parco del benessere e della salute, interattivo e multi-tematico, con piscina all’aperto e al coperto, spa, ristorante, palestra, bar, laghetto navigabile, sala conferenze con 500 posti e anfiteatro esterno. Una struttura progettata e realizzata grazie ai fondi UE, per accogliere migliaia di persone, provenienti dalla Calabria e dal Sud Italia". Così in una nota stampa di Federazione riformista di Rende.

"Un impianto che - prosegue la nota di Federazione riformista - avrebbe fornito posti di lavoro e ossigeno per la fiacca economia locale, soprattutto in questa fase 2 caratterizzata dalle norme di distanziamento sociale, avrebbe potuto rappresentare, grazie ai suoi ampi spazi, un luogo di incontro sicuro e adatto per lo sport e il tempo libero. Purtroppo, oggi il Parco Acquatico Santa Chiara 4.0 è completamente abbandonato a se stesso. Eppure, tra giugno e settembre del 2019, nonostante un’apertura improvvisata con la sola attivazione della piscina balneabile, il Parco ha fatturato cifre importanti, che dimostrano le potenzialità del progetto, ma allo stesso tempo denotano la grave faciloneria dell’Amministrazione Comunale, che anziché affidare l’infrastruttura ad un gruppo imprenditoriale dalle spalle larghe, continua a sostenere gli attuali gestori, privi di mezzi economici e di idee, oggettivamente incapaci di dare slancio al Parco Acquatico".

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"Oltre al danno per la comunità rendese, - si legge ancora sulla nota - anche la beffa per le decine di dipendenti, che la scorsa estate lavorarono assiduamente per rendere agibile e fruibile la struttura, e che da tempo denunciano di essere stati presi in giro, infine licenziati, senza essere stati pagati per il lavoro svolto. Chiediamo all’Amministrazione Comunale - conclude Federazione riformista - di dare una risposta agli ex lavoratori del Parco, che hanno il sacrosanto diritto di ricevere ciò che gli spetta, inoltre è evidente l’incapacità manageriale dell’attuale gestore per cui il Sindaco e la Giunta dovrebbero trarne le dovute conseguenze".

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