di STEFANIA PAPALEO
E' accaduto tutto in pochi minuti. La bimba è sotto l'ombrellone dello stabilimento balneare Zion con la giovane mamma e la zia. Intorno, il vociare allegro dei bagnanti. La mattinata scorre tranquilla quando, all'improvviso, si leva un grido d'aiuto. La bimba sviene. Il volto è cianotico. E' un dottore casualmente in spiaggia a soccorrerla per primo. Insieme al bagnino, Giovanni Nania, la porta sul lido e le effettua la respirazione bocca a bocca. Sono minuti che non passano mai sotto gli occhi atterriti di chi prega ad alta e bassa voce.
La bimba finalmente torna a respirare, mentre un elisoccorso si appresta ad atterrare a pochi metri da lì, sul lungomare di Sellia Marina, dove intanto è stato creato uno spazio adeguato. Il proprietario dello stabilimento balneare, Pasquale Barbieri, accompagna la piccola con la sua mamma in preda al terrore a prendre il volo verso l'ospedale "Pugliese" di Catanzaro. Il peggio è ormai passato. Le prime manovre di soccorso hanno sicuramente evitato una tragedia. Così come hanno funzionato regolarmente le successive operazioni messe in atto dagli uomini della Società nazionale di Salvamento, presenti sul territorio in base a una convenzione firmata con il Comune di Sellia Marina e finalizzata a rendere la spiaggia più sicura, così come previsto dalla Bandiera blu. Il tutto ovviamente alla presenza dei carabinieri intervenuti prontamente sul posto.
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