Paziente in fibrillazione trasferita dal Policlinico al Pugliese, Dulbecco: "Seguite le linee guida internazionali"

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  23 luglio 2025 20:43

Riportiamo di seguito la replica a firma di Simona Carbone Commissario Straordinario AOU “Renato Dulbecco” – Catanzaro e del prof. Daniele Torella, direttore UOC Cardiologia Universitaria
AOU “Renato Dulbecco” – Catanzaro in merito al seguente articolo (LEGGI QUI)

"Tale articolo rappresenta una gravissima mistificazione dei fatti, costruita con superficialità e priva di ogni fondamento. Si tratta di una narrazione falsa, tendenziosa e lesiva della professionalità dei medici coinvolti, oltre che irresponsabile nella divulgazione pubblica di informazioni cliniche complesse, strumentalizzate con finalità che nulla hanno a che vedere con l’informazione corretta.
I fatti reali (a cura del Direttore dell’UOC di Cardiologia Universitaria del Presidio di Germaneto):
• La paziente in oggetto era una donna all’ottavo mese di gravidanza, già sottoposta a doppia sostituzione valvolare (aortica e mitralica) con protesi biologiche, regolarmente prenotata per una valutazione cardiologica ambulatoriale per iniziali segni di disfunzione delle protesi impiantate.
• Al momento dell’accesso — avvenuto regolarmente nel rispetto dell’appuntamento prenotato — la paziente riferiva affanno. All’elettrocardiogramma veniva riscontrato un ritmo da tachiaritmia sopraventricolare a complessi stretti, compatibile con flutter atriale (non “fibrillazione”, come erroneamente riportato).
• Nonostante la stabilità emodinamica, la gestione terapeutica dell’aritmia è stata correttamente sospesa in ambito ambulatoriale, e — in accordo con la Direzione Medica di Presidio — è stato disposto un trasferimento protetto mediante ambulanza medicalizzata dal Presidio di Germaneto verso il Presidio “Pugliese”, sede dove è garantita la disponibilità immediata delle strutture operative di Ginecologia e Neonatologia dell’AOU “Renato Dulbecco”.
Questa decisione non solo è corretta, ma rappresenta l’unica opzione clinicamente giustificabile in un contesto del genere. Tentare una gestione ambulatoriale di un’aritmia acuta in una paziente gravemente cardiopatica e in gravidanza avanzata, senza accesso immediato a un'équipe ostetrica e neonatologica (come noto, strutture presenti presso il Presidio Pugliese), sarebbe stato imprudente, inappropriato e potenzialmente pericoloso per la paziente e per il feto.
Linee guida internazionali
L'intervento effettuato è perfettamente coerente con le raccomandazioni delle principali società scientifiche internazionali. Le linee guida ESC 2022 sulla gestione delle patologie cardiovascolari in gravidanza, nonché le linee guida ACC/AHA e la Scientific Statement dell’AHA sulle aritmie in gravidanza, affermano chiaramente:
“Qualsiasi aritmia che richieda trattamento farmacologico o elettrico in una donna gravida con protesi valvolari deve essere gestita in ambiente ospedaliero multidisciplinare, con monitoraggio materno-fetale continuo e disponibilità immediata di Ginecologia e Neonatologia.”
In altre parole, la scelta clinica operata dal personale della Cardiologia Universitaria è l’unica corretta e conforme alla buona pratica medica. Qualsiasi altra opzione — come superficialmente insinuato nell’articolo — sarebbe stata clinicamente azzardata e deontologicamente inaccettabile.
Appare pertanto inaccettabile che un caso clinico così delicato sia stato strumentalizzato in modo così grossolano per alimentare un gossip sanitario, con insinuazioni prive di logica e fondamento, il cui unico effetto è quello di generare discredito verso i professionisti che hanno agito secondo scienza, coscienza e responsabilità.
Questa pretestuosa rappresentazione dei fatti appare artatamente orientata ad alimentare il clima di sospetto e delegittimazione che una certa narrazione continua a costruire contro la nuova Azienda Ospedaliero-Universitaria “Renato Dulbecco”, minando il processo evolutivo, naturale e necessario di integrazione tra i presidi di Germaneto e Pugliese.  Un processo che, se lasciato lavorare con serenità e responsabilità, sta già dimostrando di essere capace di costruire una sanità d’avanguardia, in grado — proprio grazie all’integrazione — di offrire ai cittadini calabresi le migliori cure possibili e standard assistenziali di assoluto livello e sicurezza".

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Fin qui la replica della 'Dulbecco' che non smentisce assolutamente la scansione dei fatti presentata nell'articolo in questione. Al netto del 'gossip' (e dai commenti fuori contesto utilizzato da chi è pagato con soldi pubblici), gli attori istituzionali potevano rivolgersi al personale del 118 intervenuto prima di accusare la stampa. Magari un dialogo più costruttivo fra enti del servizio sanitario eviterebbe polemiche come quelle emerse nelle ultime ore. Inoltre, nell'articolo non si fa certo riferimento alla necessità di trattamento in ambulatorio (troppo comodo girarla così!), ma semmai in reparto (del Policlinico). E non proferiamo parola sulle linee guida...  

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