Malgrado ‘’Il Decreto Calabria’’ sia stato avviato tre mesi orsono, le difficoltà sanitarie dei cittadini calabresi continuano ad aumentare a dismisura. È impensabile governare un sistema complesso come la sanità senza che siano stati insediati i Direttori Generali, i Direttori Sanitari e quelli amministrativi. Non è possibile gestire il Sistema Sanitario con facenti funzioni o reggenti, quando è urgente e imprescindibile una seria programmazione e la riorganizzazione dell’azienda sanitaria e ospedaliera.
Il commissario straordinario, Generale Cotticelli, pur avendo pieni poteri non è riuscito ad imprimere la minima inversione di tendenza, quanto mai cruciale per il difficile stato del nostro sistema sanitario; anzi pare che il disavanzo finanziario continui ad aumentare. È chiaro che le responsabilità di questo stato di cose non sono da imputare esclusivamente ai commissari straordinari, ma a lunghi decenni di malgoverno.
A peggiorare la situazione si aggiunge che il Dipartimento Salute della Regione Calabria non interagisce di fatto con la struttura commissariale, mentre la situazione dell'ASP di Catanzaro merita un ragionamento a parte: l’accorpamento che doveva rendere più efficiente la struttura e dare risposte più efficaci ha prodotto in realtà effetti devastanti in entrambi gli ambiti di riferimento. Nonostante l'ASP di Catanzaro abbia il più grande stabilimento ospedaliero a Lamezia Terme, le scelte di potenziamento del nosocomio lametino sono secondarie rispetto ad altre realtà minori, in materia di nuove tecnologie, dotazioni organiche e implementazione di servizi. Negli ultimi periodi si registrano riduzioni di posti-letto, di sedute operatorie, chiusure temporanee di ambulatori ecc. Inoltre, c’è il rischio che la cronica carenza di personale medico e infermieristico possa aggravarsi nell'immediato futuro quando decine di dipendenti verranno collocati a riposo per il raggiungimento della quota 100; di conseguenza si ritiene quanto mai urgente occuparsi della programmazione del fabbisogno del personale della dirigenza e del comparto, onde evitare il rischio di chiusura di reparti e di servizi ambulatoriali.
La cronaca di questi ultimi giorni ha messo in evidenza i problemi di tutti i reparti del nostro ospedale, in particolar modo i dirigenti lamentano che il personale è sottoposto a turni massacranti, impossibili da reggere nel lungo periodo e con gravi ripercussioni sui pazienti. Non meno importante è la vicenda deprimente del Centro Unico Prelievi che, a causa della lunga trafila e del numero ridotto degli operatori rispetto alle richieste dei cittadini-utenti, mette a dura prova tutta l’utenza che quotidianamente dà sfogo a battibecchi e litigi.
Il partito democratico è vicino a tutti gli operatori sanitari che con enormi sacrifici portano avanti l’ospedale di Lamezia e invita la Direzione Sanitaria di Presidio a farsi carico delle proprie responsabilità di controllo e vigilanza e a trovare soluzioni immediate per venire incontro alle esigenze degli operatori e degli utenti. È inconcepibile che nell'era della digitalizzazione, che dovrebbe semplificare i processi, nel nostro ospedale le cose si complicano come nel caso del CUP. Pertanto, nei prossimi giorni il Partito Democratico di Lamezia Terme chiederà un incontro al Direttore Generale reggente per avere contezza delle reali condizioni del nostro ospedale.
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