PD, scalpita il fronte anti-Oliverio, ma molti si chiedono: chi teme le primarie?

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crisi pd calabrese

  21 agosto 2019 10:29

di ENZO COSENTINO

Il Pd calabrese nel guado di un mare di problemi. E’ vero che ora diventa di primaria importanza la partita nazionale da giocare a tutto campo e dalla quale il popolo dem punta alla rivincita delle ultime cocenti sconfitte. E lancia con il re(di)vivo Renzi un assist al suo nemico dell’altro giorno, il M5S. L’Italia prima di ogni altra cosa! Ma il “caso Calabria” non può essere messo sottovuoto.

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E’ una delle tante spine che pungono tutto il corpo del Partito. La lotta interna al Pd in Calabria appare focalizzata sullo scontro in atto fra oliveriani ed antioliveriani. Quest’ultima componente giorno 26 dovrebbe ritrovarsi unita (?) al “THotel” per dare un senso politico ed una svolta alla sua presa di posizione sventolando la bandiera del rinnovamento. Senza il quale il Pd rischia di restare solo un simbolo. Forse senza neppure quello. Ma il rinnovamento deve andare oltre i proclami, deve trovare nella sostanza e nella nouvelle vague, la sua personalizzazione. Legittime le contrapposizioni fra fazioni ma i calabresi non vanno presi oltre per i fondelli. In un documento pubblicato martedì su questo giornale, i componenti dell’Assemblea nazionale del PD Bianca Rende, Maria Marino, Serena Iacucci, Giuseppe Mazzuca, Antonella Lombardo, Cristina Viola, Gianluca Cuda, Marilina Intrieri, Maria Di Cianni, Maria Salvia e Sergio Contadino hanno bacchettato pesantemente il presidente Oliverio perché “La clamorosa sconfitta alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 sarebbe dovuta bastare a condurre verso la ragionevolezza il presidente della Regione Calabria, Oliverio, facendolo desistere da un proposito tanto ottuso quanto personalistico”.

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E da quale organismo di partito legittimato da norme statutarie dovrebbe saltare fuori il nome del candidato presidente ove in extremis Oliverio ritirasse la candidatura “presidenziale”? Il Pd calabrese è commissariato, quindi non c’è in carica una Assemblea regionale legalmente eletta che avrebbe invece titolo a poter aprire al suo interno, in un clima di non ipocrita democrazia, un dibattito e quindi indicare anche senza ricorrere a quelle primarie che -come dicono i firmatari anti-Oliverio, possono essere anche farlocche. Un sospetto: che queste benedette o piuttosto maledette primarie in casa Pd di Calabria tolgono il sonno a tanti. E poi si confrontino una volta per tutte le anime sparse dei dem su un punto: Oliverio ha governato bene o ha governato male?  E un altro sospetto: nel Pd forse c’è chi ha paura delle primarie?

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