Maltrattamenti, condanna annullata con rinvio. È quanto ha stabilito la sesta Sezione penale della Corte di Cassazione, all’esito dell’udienza tenutasi a Roma venerdì 5 novembre, nei confronti di un giovane originario di Cosenza A.L., su ricorso proposto dall’Avvocato penalista Provino Meles del Foro di Castrovillari. Per l’uomo dovrà celebrarsi un nuovo processo dinanzi alla Corte di Appello di Catanzaro.
LE ACCUSE L’uomo, che all’epoca dei fatti viveva in un centro della Sibaritide, era accusato di aver maltrattato sia i figli, con schiaffi, pugni e calci in maniera continua per oltre dieci anni facendoli vivere in uno stato di terrore e paura, sia il coniuge, verso cui si sarebbero consumati i fatti più gravi. Per come ricostruito nel corso dell’istruttoria di primo grado dinanzi ai giudici del Tribunale di Castrovillari, oltre alle continue minacce di morte e alle offese, l’uomo avrebbe usato violenza fisica nei confronti della donna per oltre dieci anni, impedendole finanche di uscire di casa e inducendola ad abortire. All’esito del giudizio di primo grado era giunta una sentenza di condanna a pena detentiva nonché al risarcimento dei danni alle parti offese. Sentenza poi confermata in secondo grado dai giudici di Appello.
La Suprema Corte di Cassazione, pronunciandosi sul ricorso della difesa, ha ora annullato la sentenza di condanna, disponendo il rinvio per nuovo esame dinanzi alla Corte di Appello di Catanzaro. La pronuncia della Cassazione, per la particolarità del caso, molto probabilmente sarà pubblicata integralmente, nel rispetto della privacy delle persone coinvolte.
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