PNRR, Carfagna contro Sala: “Giù le mani dai fondi del Sud, non un euro arriverà a Nord”

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Mara Carfagna

La ministra del Sud e il sindaco meneghino protagonisti della classica sfida Terroni contro Polentoni. In ballo ci sono quasi 100 miliardi di finanziamenti del Recovery Plan

  15 dicembre 2021 17:56

di FRANCESCO PARAVATI

Lei bella, preparata e terrona, lui efficiente imbruttito e polentone. Uno vuole prendere ai poveri i soldi da dare ai ricchi, l’altra difende dai ricchi i soldi destinati ai poveri. 

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La strana coppia Mara Carfagna – Beppe Sala, ministro per il Sud e la Coesione lei sindaco di Milano lui, provengono entrambi da mondi che poco avrebbero a che fare con la politica, ha monopolizzato a suon di miliardi la discussione sul recovery Plan . Tutto è nato dalla tappa milanese del tour per spiegare il PNRR che, voluto da Mario Draghi, sta attraversando l’Italia (l’unico appuntamento cin Calabria è prevista a Reggio il 17 gennaio) QUI IL LINK AL NOSTRO ARTICOLO DI IERI.

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Il “Ghe penz mì” di Sala convince i ministri ma fa infuriare la ministra

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Ai ministri Colao (Innovazione) e Cingolani (Transizione Ecologica) protagonisti dell’incontro di Milano , il sindaco Sala ha fatto i conti in tasca e presentato una richiesta a metà tra il “Ghe pens mì” milanese e il “consiglio che non si può rifiutare” siciliano: “Se in due anni il Sud non riesce a spendere il 40% del PNRR, date quei soldi a Milano!”, strappando una mezza promessa ai rappresentanti del Governo (“Chi più fa più avrà” ha detto Cingolani “l’importante è non dar dietro i soldi” Colao).

Sotto la Madunina sono pronti a incassare, e spendere, i miliardi destinati al Sud e alla sospirata e mai avvenuta parificazione dell’Italia, nata e cresciuta a due velocità, fin dai tempi dell’annessione Piemontese del regno Borbonico.  E c’è da giurare che non faranno il tifo per noi.

La “principessa azzurra”, una favola ai tempi di “me too”

Ma come in una favola al tempo del “me too” la bella principessa-ministra azzurra (nel senso di Forza Italia) è immediatamente scesa in difesa dei suoi sfiduciati conterranei: “Non un euro dei soldi destinati al Sud tornerà indietro” (o andrà a Milano ndr). ha assicurato replicando a distanza  in punta di agenzia di stampa al primo cittadino.  «Il vincolo del 40% dei fondi Pnrr al Sud è stato congegnato in modo che sia “impossibile” non spendere quei soldi nei tempi stabiliti e nei luoghi stabiliti».

Al Nord gli spiccioli, ma se non spendiamo qualcuno lo farà per noi

Così ha spiegato la Ministra aggiungendo poi che però  a Roma in tanti (per fortuna) non dormono tranquilli: “Poteri di affiancamento o sostitutivi affidati alla Cabina di Regia di Palazzo Chigi verranno attivati in caso di criticità nella gestione della spesa e nell’attuazione degli interventi, per garantire che, anche in caso di inadempienze o lungaggini delle singole amministrazioni locali, il Mezzogiorno resti titolare della quota ad esso assegnata”. Insomma se non sapremo spendere qualcuno spenderà al posto nostro, ma i soldi rimarranno sempre al Sud (speriamo). Tarpando quindi le ali al sogno meneghino, che per una volta si dovrà accontentarsi degli “spiccioli” del pnrr  (poco più di 3 miliardi di risorse rispetto, il 5% rispetto all’importo destinato al Sud).

 

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