Un importante consiglio comunale, in seduta aperta e straordinaria, si è svolto questa sera a Scalea. All’ordine del giorno, le ipotesi per scongiurare la chiusura del poliambulatorio di Scalea per problemi di stabilità strutturale. Un argomento su cui è intervenuto anche il consigliere regionale Antonio De Caprio, presidente della commissione anti ‘ndrangheta, che già nei giorni scorsi aveva sollevato la questione rimarcando l’urgenza di intervenire tempestivamente per evitare che il territorio dell’Alto Tirreno Cosentino venga “espropriato” di servizi sanitari essenziali.
«In questi difficili mesi, tra la pandemia e la disgrazia della dipartita del presidente Santelli – ha esordito De Caprio – non siamo stati a tagliare nastri, non abbiamo ceduto ai facili proclami. Sono convinto che solo con unione, determinazione e consapevolezza si risolvono i problemi. Ebbene, proprio dalla consapevolezza delle cose da fare – ha aggiunto – ho avanzato alcune proposte per il poliambulatorio di Scalea. Sono partito dall’analisi del bilancio regionale in tema di sanità, dal quale si evince che il fabbisogno per la Calabria è di 964 milioni di euro di investimenti in edilizia e innovazione tecnologica. Ebbene, sapete quanti trovano copertura? Appena 130, tramite delibera Cipe. Poi ve n’è un’altra, in fase di preparazione, che stanzia altri 64 milioni e qualche decina di milioni di euro che verranno stanziati in virtù del Decreto Calabria bis. In pratica – ha rimarcato De Caprio – lo Stato copre appena il 20% di quanto dovrebbe».
Entrando poi nel merito delle questioni locali, alla presenza di numerosi amministratori del territorio e del neo commissario dell’Asp di Cosenza Carlo La Regina, il consigliere regionale di Forza Italia ha chiesto all’Asp di autorizzare una perizia completa per comprendere il lavoro da fare per mettere in sicurezza la struttura. «La stessa Asp, fino ad oggi - ha incalzato De Caprio - si è limitata a chiedere una verifica di vulnerabilità sismica, quando invece, in virtù del DCA 96 del luglio 2020, avrebbe potuto benissimo autorizzare interventi senza tenere conto degli equilibri di bilancio, viste le prescrizioni dei Vigili del Fuoco».
Altra richiesta è stata quella di modificare il DCA 64 per inserire anche l’ospedale di Praia a Mare, che ha bisogno di investimenti per 7 milioni di euro per essere completamente funzionale e di soli 700mila euro per mettere a norma il blocco operatorio e far partire il day surgery. «Il presidente Conte, quando andammo a Roma insieme ai sindaci a protestare - ha ricordato De Caprio - ci disse che per la Calabria c’erano disponibili 700 milioni. Peccato che quelli erano i soldi stanziati per le nuove strutture, e che niente è destinato quindi a Cetraro, Paola, Scalea, Praia, in quelle somme».
In conclusione, il consigliere regionale ha ribadito l’esigenza di mantenere tutti i servizi sanitari erogati dal poliambulatorio e dalle altre strutture del territorio, e dove vi sia impossibilità a garantire la stabilità degli edifici, che si trovino soluzioni alternative senza far venire meno reparti di fondamentale importanza per la vita dei cittadini, in attesa dei lavori che dovranno essere attivati immediatamente. L’auspicio del presidente della commissione anti ‘ndrangheta, De Caprio è che per la struttura di Scalea si vada verso la trasformazione in Casa della Salute, che prevederebbe un potenziamento dei servizi già erogati dal Poliambulatorio di Scalea.
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