Polistena, 'ri-scoperta' la Ruota della Fortuna di Giuseppe Renda

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images Polistena, 'ri-scoperta' la Ruota della Fortuna di Giuseppe Renda

  16 luglio 2023 10:37

dI MARIA BOETI

 

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Nella calda serata di ieri sera presso il giardino di Palazzo Avati a Polistena, si è aperto un nuovo capitolo per La Ruota della Fortuna di Giuseppe Renda. Alla presenza di alte personalità del mondo dell'arte con il patrocinio dello studio dentistico Cesare Laruffa e Il Marchese srl è stata ri-scoperta nel suo originale splendore. 

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A tirare giù il rosso drappo in cui era avvolta La Ruota della Fortuna il dottor Silvio Laruffa con in braccio la nipotina.

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Riavvolgendo il nastro partiamo dall' inizio. Ad aprire i lavori  sul restauro dell'opera bronzea, Piero Cullari che ha letto i saluti inviati dalla anziana nipote del Renda, Gabriella Majolo, cedendo subito dopo la parola a Silvio Laruffa che si è detto emozionato per l'obiettivo raggiunto e per i sentimenti positivi che questo comporta in quanto le opere d'arte pur private hanno sempre un valore comunitario. Con un inciso, si è detto pronto - come rappresentante della società Il Marchese - di affiancare lAmministrazione comunale qualora ci fossero le disponibilità al restauro della Bellona di Piazza del Popolo. Ha ricordato altresì i soci e il Direttorio dell'ex Banca Popolare di Polistena che nel trasferimento della stessa venendosi a stabilire nella sede di Palazzo Avati dove si trovava l'opera hanno consentito che non venisse dispersa, questa come altre opere minori dello stesso artista. Ha chiuso il suo intervento con la lettera di un testo spulciato sul web di cosa essa rappresenti: [...] una donna bellissima imprime il moto, dalle forme perfette e dalla bellezza sconvolgente con capelli vaporosi spinti all'indietro dal vento, gira la Ruota, simboleggiando la Fortuna, la Dea Tiche, col suo carattere mutevole e prepotente, capricciosa e misteriosa, capace di sconvolgere o alleviare i destini degli uomini. Rappresentando la vita con i suoi molteplici aspetti, tristi o lieti, per tal motivo vi appare da un lato fine e levigata dall'altro tortuosa e ruvida, è la rappresentazione perfetta della vita[...]

L'augurio, da parte sua che la Ruota aiuti a riscattare la terra di Calabria.

 

Gli interventi successivi hanno visto il parere dei tecnici e delle rappresentanze della soprintendenza, rispettivamente: Pasquale Faenza esperto di conservazione dei Beni Culturali il quale ha rimarcato con forza che il restauro di un'opera d'arte va in primis diagnosticato, va analizzato nei suoi materiali e curato nei particolari oltre al certosino lavoro di pulitura.

Ha elogiato la creatività di Giuseppe Renda e il paragone così come la differenza con Francesco Jerace, il primo creativo e "spinto" il secondo più classicistico. Chiudendo l'argomento con la speranza che questo restauro sia l'inizio di una sorta di carta d'identità per ampliare il collezionismo privato. 

A seguire, la dottoressa Antonella Salatino storico dell'arte e Soprintendente Sabap CZ KR che ha parlato di cantiere aperto alla didattica - con il restauro della Ruota eseguito da Pietro Laseta restauratore che ha messo a nuovo l'opera - che ha permesso alle nuove generazioni di conoscere e studiare il collezionismo privato suggerendo di vincolarlo affinché  l'opera sia conosciuta fuori dai confini di Polistena.

Basato sul mainstrem l'intervento di Enzo D'Agostino di origini polistenesi, artista di lungo corso nel presente gallerista a Londra, il quale si è soffermato sulla sensualità e sulla gloria che un opera e, questa particolarmente, sta a significare.

Gloria, che per un artista non può basarsi sui likes o sui followers ma poggiare su ciò che emotivamente trasmettono le sue opere. Quella della Ruota della Fortuna una bellezza di sensualità italiana, potremmo dire: " napoletana".

E di origini napoletane è la professoressa Isabella Valente docente di Storia dell'Arte presso l'Università Federico II che nell'esaminare tutte le opere di Giuseppe Renda ha approfondito particolarmente il discorso sull' eccellente operazione di restauro, del progetto portato avanti da Il Marchese srl e delle opere tutte, in quanto paragonandoli ai bambini ha affermato: <>. Senz'altro non possono essere chiusi in una stanza o deposti in un cassetto, l'arte deve essere protetta e comunicata. Ed il valore dell'arte consiste nel far crescere una popolazione e nel valore della cultura che non ha prezzo. Dunque, va promosso ogni processo di valorizzazione che contiene in sé il concetto di tutela e conservazione.

Nelle slide che hanno corredato il suo intervento sulle opere di Giuseppe Renda sono state proposte oltre Lo scugnizzo e l'Et voilà, altre dedicate ai bambini ed al loro sorriso, i busti di gesso, uno dedicato alla figlia e ad altre donne. Il loro movimento espressivo, permetteva all'artista di trarre le più profonde emozioni.

 

Non poteva mancare un accenno agli artisti che a quel tempo - fine Ottocento e buona parte del Novecento - frequentavano l'Accademia delle Belle Arti di Napoli, punto di riferimento in Italia per il mondo artistico e, che aveva contatti con le maggiori Istituzioni europee. 

 

La serata si è conclusa con un caloroso applauso del folto pubblico allo svelamento de La Ruota della Fortuna riportato nel video.

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