“Siamo davvero amareggiati e sconcertati” inizia così lo sfogo della signora Daniela De Luca, una membro delle tre famiglie vittime del disagio di contrada Melito, il crollo di quell’ormai famoso ponte che collega le tre famiglie al centro abitato di Cropani ed alla 106.
“ Di tutto e di tutti dopo esattamente 18 giorni ancora giochiamo a ping pong. Dal prefetto alla Regione, dalla Regione al comune. Dal comune ancora non si sa , l'aggiornamento a domani, intanto passano i giorni, passeranno i mesi, probabilmente”.
“Sicuramente quest'anno babbo Natale ci porterà una strada nuova per poter uscire ed entrare da casa nostra, per poter permettere alle mie figlie di vivere una vita normale in casa propria senza avere l'elemosina da parte degli enti di un alloggio sicuro. Ma io a Babbo Natale non ci credo da molto ormai. Vi ricordo che casa nostra é ipersicura, il problema è il raggiungerla”
“Ora siamo tutti felici perché adesso gli agricoltori finalmente possono irrigare i loro terreni. Il consorzio di Bonifica ora é tranquillo perché fra pochi giorni la situazione tornerà alla normalità, visto che hanno ottenuto il dissequestro per poter riparare il guasto. Ovviamente di noi famiglie cosa importa?Eppure leggendo i quotidiani tutti si sarebbero interessati alla situazione delle famiglie. RFI, Regione, Comune e così via, ma nei fatti chi c’è?
Ma di quali famiglie ?Siamo in periodo di elezioni vero? E come sempre tante parole e niente fatti e sulle parole e sui fatti che non esistono il tempo passa e farne le spese siamo solo e sempre noi, che paghiamo le tasse regolarmente e che l’unica cosa che chiediamo è una strada per accedere alle nostre vite”.
“Intanto qualcuno accenna alla costruzione di un possibile passaggio “Temporaneo”, che , ammesso venga realizzato, quanto potremmo credere alla “temporaneità” di questo? Considerando “l’interverremo subito” di ormai quasi un mese fa, non saprei.
E poi, chi conosce i costi della realizzazione di una strada temporanea? Bè non credo si tratti di una cifra irrisoria, e allora perché disperdere soldi, tempo ed energie per realizzare qualcosa che in teoria dovrebbe e poi essere eliminato? Senza neppure tener conto di quanto stia costando a noi tutto questo, non solo in termini economici, ma anche in termini di salute e di serenità, quella serenità che manca soprattutto alle nostre figlie.
Queste sono le risposte che pretendo di ottenere domani, e se così non fosse sono pronta a lottare, ad interpellare i vertici delle istituzioni tutte, perché tutto ciò è davvero inammissibile, o forse, in “determinati periodi” lo è?”sai
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736