C'è tempo fino a febbraio. Rispetto alla scadenza del 31 gennaio della concessione demaniale dei due specchi d'acqua in cui sono installati altrettanti pontili nel porto di Catanzaro, la società privata avrà l'intero mese di febbraio per 'sanare' le 'irregolarità' che erano state rilevate nei mesi scorsi dalla Capitaneria di porto (LEGGI QUI) o, comunque, per dimostrare che non ce ne sono state.
Infatti, la stessa si è impegnata a effettuare - alla presenza delle autorità competenti - la dimostrazione, tramite immersioni, della legittimità dei corpi morti installati. Se così non fosse, c'è l'impegno a 'regolarizzare' la situazione secondo le prescrizioni. L'altra criticità emersa era relativa all'assenza di autorizzazione paesaggistica che, secondo la ditta (e il Comune) sarebbe superabile utilizzando quella precedente, ossia dei 'vecchi' pontili.
La questione è diventata un problema all'indomani della conferenza dei servizi con cui gli attuali dovevano essere ampliati. Tuttavia, non solo è arrivato il diniego all'estensione ma, paradossalmente, si sono riscontrati ostacoli sui due pontili installati già da tempo. La situazione sembrava potesse precipitare nelle settimane scorse, quando il settore Patrimonio aveva avviato la procedura di revoca della concessione (altro che rinnovo biennale!), tuttavia il Comune ha poi concesso, appunto, il mese di febbraio per risolvere il tutto.
La faccenda è comunque tutt'altro che pacifica. Tanto che le acque si sono intorbidite nei giorni scorsi quando è spuntata una denuncia-querela indirizzata, fra gli altri, anche alla Procura di Catanzaro. Nella stessa si censura, peraltro come fatto da alcuni consiglieri di opposizione, la condotta della società dei pontili che avrebbe richiesto e incassato l'intera annualità dai diportisti pur se la concessione fosse in scadenza a gennaio e non ci fosse traccia del rinnovo. Viene inoltre tirato in ballo un consigliere comunale che ha seguito da vicino, fin troppo secondo il denunciante, la vicenda pontili a Catanzaro. (g.r.)
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