"I diritti non hanno handicap". A Cosenza, evento formativo venerdì 21 febbraio a cura degli avvocati matrimonialisti

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Margherita Corriere, presidente AMI Calabria
  18 febbraio 2020 15:29

Si terrà venerdì 21 febbraio, alle ore 16, presso la Biblioteca Arnoni del Palazzo di Giustizia di Cosenza, l’evento formativo “I diritti non hanno handicap: promozione di una concreta tutela dei diritti fondamentali delle persone disabili”.

L’evento è gratuito e dà diritto a n. 3 crediti formativi per gli avvocati.

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Dopo i saluti istituzionali dell’avvocato Vittorio Gallucci, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza, seguiranno le relazioni di: Erminia Mannarino, neuropsichiatra infantile; Debora Cilio, ricercatrice UNICAL e portavoce dell’associazione “Mamme di Gaia”; Margherita Corriere, avvocato e presidente della Sezione distrettuale AMI per Catanzaro-Cosenza; Attilio Sabato, giornalista e direttore dell’emittente televisiva TEN; Mafalda Manuela Carino, avvocato e socia AMI; Gigi Lupo, presidente dell’associazione “Calcia l’Autismo”.

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I lavori saranno moderati dal giornalista Valerio Caparelli, addetto stampa dell’associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani.

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L’ingresso è aperto a tutti e sono invitate a partecipare, in particolare, le persone e le associazioni che vogliono segnalare criticità rispetto al fenomeno e alle esigenze quotidiane, in modo che l’AMI, sempre sensibile in maniera fattiva verso le problematiche della disabilità, intervenga nelle sedi competenti.

Un recente rapporto ISTAT evidenzia come vi siano 2 scuole su 3 inaccessibili agli alunni con disabilità.

Da altre indagini si scopre, invece, che non vi sono docenti di sostegno specializzati per gli studenti autistici.

In uno Stato che si definisce europeo e civile, non ci si può permettere che possano sussistere ancora simili situazioni, che offendono la dignità e i fondamentali diritti delle persone disabili.

La Convenzione ONU sulle persone con disabilità non può rimanere lettera morta e le sue norme devono essere attuate nella concretezza della vita di tutti i giorni dei portatori di handicap, in favore dei quali è dovere della collettività rimuovere gli ostacoli che impediscono loro una piena integrazione e riabilitazione.

Il diritto all’inclusione, allo studio e alla salute devono avere seria attuazione.

I disabili e le loro famiglie non hanno bisogno di mero paternalismo, ma di giustizia, che vuol dire rendere operative le tante norme a tutela dei disabili, a cominciare dall’art. 3 della nostra Costituzione.

Urge più che mai abbattere tutte le barriere, non solo quelle architettoniche ancora esistenti, ma soprattutto quelle invisibili dell’incuranza, dell’indifferenza, della mancanza di attenzione e rispetto verso i diritti delle fasce deboli.

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