Rinascita Scott. Scontro in Procura a Catanzaro, Lupacchini: "L'operazione? Non siamo stati informati. Per la Dda è più importante la stampa"

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Il procuratore generale di Catanzaro Otello Lupacchini
  25 dicembre 2019 16:45

di EDOARDO CORASANITI

Che tra Otello Lupacchini e Nicola Gratteri non corra buon sangue è cosa risaputa. Il calendario segna il 26 gennaio 2019 e il procuratore generale di Catanzaro si preoccupava per il numero elevatissimo di ingiuste detenzioni che segnano il passo nel  sistema giustizia catanzarese: “Il più alto d’Italia, con 158 persone che nel 2017 hanno subito una ingiusta carcerazione. Un dato superiore a quello di Roma e Napoli” ricordava Lupacchini. 

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Intervistato da Tgcom24, il procuratore generale commenta l’indagine anti ‘Ndrangheta“Rinascita Scott” che giovedì scorso ha portato all’arresto di 334 persone: "Per quanto concerne, sebbene possa sembrare paradossale, non so nulla di più di quanto pubblicato dalla stampa, in quanto c'è la buona abitudine da parte della Procura distrettuale di Catanzaro di saltare di tutte le regole di coordinamento e collegamento con la Procura generale. 
Non siamo stati assolutamente portati a conoscenza prima della vicenda, ma non ci interessava saperne nulla. Non ne siamo stati portati a conoscenza dopo. I nomi degli arrestati e le ragioni degli arresti, in una sintesi estrema, li abbiamo conosciuti soltanto a seguito della pubblicazione della stampa, che è molto più importante della Procura generale da contattare ed informare". 

E non è finita, perché Lupacchini, magistrato e giusfilosofo che ha condotto tra le più importanti indagini della storia della Repubblica (del banchiere Roberto Calvi, del generale americano Lemmon Hunt, del professor Massimo D’Antona, nonchè della strage di Bologna e della strage brigatista di via Prati di Papa), ci tiene a ricordare il ruolo della Procura generale, spesso costretta a rimediare agli errori dei colleghi del piano di sopra: "Noi possiamo rispondere dell'evanescenza come ombra lunatica di molte inchieste della Procura distrettuale di Catanzaro".

Il procuratore vuole anche invertire l'insolito teorema del Procuratore della Repubblica Gratteri, per cui "bisogna smontare la Calabria come un Lego": "C'è bisogno di ricostruire- afferma Lupacchini- laddove tutte queste operazioni segnalano il fallimento della prevenzione. Sono le celebrazioni dell'insuccesso di quella che è la fondamentale funzione di polizia e per cui la magistratura deve mettere una toppa". 

"Occorrerebbe intervenire in una situazione di normalità. Ci sono carenze legislative, educative, culturali che vanno colmate non solo penalmente o nelle carceri. La classe politica, che riesce a dare il peggio di sé, dovrebbe cercare di alzare il livello di consapevolezza del proprio ruolo, di importanza della "legalità", intesa non come foglia di fico da mettere sempre davanti in un discorso per non affrontare mai- continua Lupacchini con una raffinata argomentazione giuridica- il discorso di politica criminale, piuttosto che di politica penale o di politica penale dell'ordine pubblico". 

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