di GIOVANNA BERGANTIN
Rileggere le origini della Calabria antica attraverso l’occhio dei padri, i popoli indigeni che la abitarono per scoprire le influenze lasciate dal mondo greco. Èun esperimento affascinante, immersivo, dove la vita quotidiana dell'antichità riaffiora accanto ai resti di una Megále Hellás, ancora vivi e concreti. Un viaggio attraverso secoli di storia che Fabrizio Mollo consente anche ai non addetti ai lavoriscorrendo le pagine della sua ultima opera “Gli Altri”, editore Rubbettino. Attraverso fonti letterarie, mitiche e archeologiche, l’Autore indaga con dinamica agilità le culture che animarono l’odiernaCalabria partendo dalla colonizzazione greca, passando dalla crisi delle polis e dalla fine di Sibariall’arrivo dei Lucani e Brettii, fino alla guerra annibalica e all’affermazione di Roma. Una parabola storica tra il IX e III sec. a. C. da cui riemerge l’identità culturale e l’immagine di un territorio crocevia di Popoli nel cuore del Mare Nostrum.
“Una delle cose più difficile è dare il titolo ad un libro, che è il senso di tutto – spiega Mollo, durante la presentazione del volume svolta la sera del 6 agosto 2025 nella splendida cornice del giardino di Palazzo del Trono, sede del museo dei Brettii e del Mare di Cetraro sulla costa tirrenica cosentina – Gli Altri è inteso alla maniera dei Greci. Tutto ciò che non era greco e che non riconoscevano come proprio era “altro”. Gli Enotri erano “Gli Altri””. Un discorso a tutto campo, appassionato e competente dal “di dentro”, quello dell’archeologo Mollo, che insieme a Luigi Orsino, direttore del Museo dei Brettii e del Mare, con un dialogo serrato, ha intrattenuto il numerosissimo pubblico di appassionati presenti all’evento.
“La storia della Calabria è una storia di alterità notevole, io racconto l’alterità dei popoli che hanno vissuto in Calabria – spiega Mollo – gli Enotri, i Coni, gli Ausoni, i Siculi e poi gli Italici, Brettii e Lucani. Sappiamo che la storia è raccontata sempre dai vincitori ed è narrazione mediata. Per cui la prospettiva di raccontare la storia degli “Altri” non attraverso le Fonti che sono poche e che hanno una pessima narrazione, ma attraverso il documento archeologico – sottolinea Mollo – è quello che faccio partendo da un’esperienza ormai ultra trentennale soprattutto sui temi del mondo indigeno di Enotri,Lucani, Brettii. E Cetraro è stato uno dei miei primi campi di sperimentazione, ormai nel 1995, perciò raccontare la storia degli “Altri” era fondamentale”.
Il libro, uscito da un mese e mezzo, porta una significativa prefazione di Mario Lombardo, il piùgrande storico in Italia che indaga su pratiche coloniali e popolazioni indigene. “Il volume- dichiara l’autore -mi restituisce la soddisfazione di aver parlato dei calabresi perché, poi, la storia degli altri è la storia dei calabresi”.
Fabrizio Mollo svolge tutta la sua carriera accademica all’Università di Messina dove è professore di Archeologia classica, ma è nato a Paola (Cosenza). Autore di oltre duecento pubblicazioni ha ricevuto numerosi riconoscimenti per i suoi studi archeologici. Riveste numerosi incarichi di natura didattica, scientifica e istituzionale.
La serata, ricca di ipotesi suggestive e ricostruzioni storiche, si è aperta con gli interventi entusiastici del sindaco di Cetraro Giuseppe Aieta e dell’assessore comunale all’istruzione Graziano di Pasqua che hanno annunciato di aver conferito l’incarico di direttore scientifico del Museo dei Brettii e del Mare di Cetraro al professore Fabrizio Mollo. L’iniziativa culturale è stata promossa dalla Cooperativa Caster con l’Amministrazione comunale di Cetraro e il Museo dei Brettii e del Mare.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736