"Egregio Signor Commissario ad acta Cotticelli, scriviamo questa lettera a nome delle Ostetriche idonee, presenti nelle varie graduatorie calabresi vigenti, per ringraziarla prima di tutto per il lavoro che sta facendo ma allo stesso tempo per avere delle risposte che non siano solo parole". Dopo gli Oss, le ostetriche scrivono al commissario chiedendo lo scorrimento delle graduatorie vigenti.
"Lei è il rappresentante del governo in Calabria e dal suo insediamento si è presentato come il commissario della Legalità.
Tuttavia, davanti ai nostri occhi, ad oggi, si assiste solo al sostegno dell’illegalità. Sit-in, tavoli tecnici, leggi regionali, occupazioni delle direzioni sanitarie. E i concorsi espletati? Le graduatorie approvate? Gli scorrimenti? Ad oggi, il così promesso scorrimento delle graduatorie regionali non è ancora avvenuto. Qual è il vero problema? Nonostante alcune assunzioni siano state autorizzate, in pratica, ci ritroviamo un blocco persistente delle stesse ed un continuo rinnovo del personale a tempo determinato. Capiamo e siamo vicini alla situazione dei precari - proseguono le ostetriche idonee- ma come loro anche noi siamo madri e padri di famiglia che, insieme a loro, hanno regolarmente partecipato ad un concorso ma, a differenza loro, sono risultati idonei. Non dovremmo sottolineare, infatti, che in Italia l’unico modo per essere assunti è il superamento di un concorso a tempo indeterminato. Nel caso, invece, in cui sia presente un rapporto di lavoro a tempo determinato, esso può essere prorogato fino ad un massimo di 48 mesi. In assenza di stabilizzazione, qualora presenti i requisiti, terminato il rapporto di lavoro, il lavoratore torna alla propria vita conscio della natura del loro rapporto di lavoro con la struttura. Sono mesi che aspettiamo che il fabbisogno di personale sia soddisfatto attingendo dalle graduatorie, come la legge prevede, motivo per cui, nella convinzione che la legge sarebbe stata applicata, non abbiamo né manifestato né supplicato nulla. Ma ciò a cui stiamo assistendo da mesi, a questo punto inizia a preoccuparci ed allarmarci".
"Tra l'altro il personale precario ad oggi viene mantenuto in servizio dopo l'espletamento dei concorsi col pretesto di essere ritenuto essenziale per il mantenimento dei LEA ma, con alcune unità già fuori e altre in prossimità della fine del contratto, di LEA non se ne parla più. Queste unità non erano quindi necessarie? O si cerca di bypassare le idonee in graduatoria? Dov’è in Calabria il rispetto della Costituzione? Ad oggi chiediamo risposte alle nostre domande per la risoluzione di questa situazione di stallo che si proroga da diversi mesi. Confidiamo nel suo operato ma nello stesso tempo, da promotrici della salute quali siamo, ci preoccupiamo per l’assistenza fornita a donne e bambini in questa drammatica situazione della sanità calabrese. Situazione in cui l'assistenza sanitaria è sempre più deficitaria sotto tutti i fronti, per la forte carenza di personale e il persistente blocco delle assunzioni. Punti nascita che vengono chiusi o che annunciano chiusura ed eventi drammatici che si verificano con periodicità. Cosa stiamo ancora aspettando? In risposta a questo - chiosano le ostetriche-, confidiamo nel suo operato".
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