La decisione della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti su un caso di cessione del credito di una struttura ad una società di cartolarizzazione che poi aveva riscossi i crediti dall'Asp
11 ottobre 2022 20:13La sezione giurisdizionale della Corte dei Conti ha condannato la casa di cura Cascini a pagare oltre 1,1 milioni nei confronti dell'Asp di Cosenza. Il danno erariale riconosciuto dai giudici contabili è il frutto di un'intricata vicenda, comunque paradigmatica di tanti meccanismi azionati sui debiti (o presunti tali) degli enti del servizio sanitario regionale negli ultimi anni.
La casa di cura, nell'anno 2007, aveva abbondantemente sforato il 'suo' tetto di spesa fissato dalla Regione che ammontava a circa 6,5 milioni. Un'eccedenza di circa il 50%, che la casa di cura ha ritenuto essere un credito certo ed esigibile, nonostante la stessa Asp non l'avesse mai riconosciuta. La struttura ha poi ceduto i crediti alla Spv, che a sua volta era riuscita a riscuotere "grazie ad una procedura esecutiva culminata con ordinanza di assegnazione somme del giudice dell’esecuzione".
"Non potevano esservi dubbi - scrive la Corte dei Conti-, se non con dolo o colpa gravissima, della non remunerabilità di prestazioni extra budget di oltre 3 milioni di Euro (prestazioni, a parte ogni altra considerazione sulla debenza, di dimensioni eccessive e non coperte da accantonamenti sufficienti), e dello sfondamento di bilancio che il loro pagamento avrebbe determinato: tanto più che la ASP aveva espressamente contestato la spettanza di tali somme".
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