Processo ad Oliverio e Occhiuto (Passepartout): il procedimento per gli appalti di Cosenza resta a Catanzaro. In 5 scelgono l'abbreviato

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images Processo ad Oliverio e Occhiuto (Passepartout): il procedimento per gli appalti di Cosenza resta a Catanzaro. In 5 scelgono l'abbreviato

  10 gennaio 2020 14:47

Di EDOARDO CORASANITI

Il procedimento a carico di Mario Oliverio, Mario Occhiuto, Luigi Incarnato e Nicola Adamo resta a Catanzaro.
Lo ha deciso il giudice dell’udienza preliminare, Alfredo Ferraro, chiamato a decidere sugli atti che provengono dell’indagine della Procura di Catanzaro denominata “Passepartout”, che vede coinvolti politici, alti dirigenti regionali, tecnici e imprenditori.  Nelle carte i lavori della metropolitana leggera di Cosenza-Rende e del nuovo ospedale del capoluogo bruzio: gli inquirenti sospettano che per entrambi i casi siano state messe in atto delle turbative d’asta, abusi d'ufficio, frodi nelle pubbliche forniture.
Tra i “big” risultano il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, il leader del partito socialista calabrese, Luigi Incarnato e l’esponente del Partito democratico, Nicola Adamo.

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La richiesta di spostare la sede a Catanzaro era stata avanzata nell’udienza del 13 dicembre scorso, quando alcuni legali, tra cui Vincenzo Belvedere per Oliverio, hanno evidenziato come il procedimento deve essere trattato nel Tribunale di Cosenza e non a Catanzaro. La ragione: i fatti, qualora commessi, sarebbero stati realizzati nella città bruzia. 
Per il giudice, però, il processo deve restare nel capoluogo di Regione.

Il Gup inoltre ha rigettato l’istanza di inutilizzabilità di alcune intercettazioni telefoniche.

Oggi è stato anche il giorno della formalizzazione delle richieste per la continuazione del procedimento con il rito abbreviato. E lo hanno fatto in 5: Tito Bertinulli, 63 anni, Fortunato Varone di 42; Eugenia Montilla, di 56 anni,, Giovanni Forciniti, 55 anni, Pasquale Gidaro di 52 anni.  

I difensori di altri 4 imputati si sono riservati di comunicare le loro intenzioni il 30 marzo, giorno in cui il procedimento si è aggiornato. Si tratta dei legali di Giuseppe Trifirò, 58 anni; Luigi Giuseppe Zinno, 65 anni, Arturo Veltri, 37 anni.

Gli altri continueranno con il rito ordinario e il procedimento segnerà un nuovo passo il prossimo 30 marzo.

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Oggi sono stati anche ascoltati gli imputati Zinno, Capistro e Lo Feudo, i quali hanno negato qualsiasi accusa nei loro confronti.

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Tra gli avvocati, si leggono i nomi di Danilo Iannello, Gaetano Gallipo, Francesco Gambardella, Enzo Ioppoli, Vincenzo Belvedere, Nicola Carratelli, Barbieri, Leopoldo Marchese, Rocco Borgia, Maria Greco, Sergio Rotundo


L’INDAGINE:

Chiamati oggi a rispondere al Gup di Catanzaro sono gli indagati che provengono dall’inchiesta della Procura di Catanzaro e denominata “Passepartout”, che vede coinvolti politici, alti dirigenti regionali, tecnici e imprenditori. 

Nelle carte i lavori della metropolitana leggera di Cosenza-Rende e del nuovo ospedale del capoluogo bruzio: gli inquirenti sospettano che per entrambi i casi siano state messe in atto delle turbative d’asta, abusi d'ufficio, frodi nelle pubbliche forniture.

In totale sono 20 gli indagati: Mario Oliverio, 66 anni, presidente della Regione Calabria;Nicola Adamo, 62 anni, ex consigliere regionale; Luigi Incarnato, 64 anni, commissario della Sorical, la società di gestione delle risorse idriche regionali; Mario Occhiuto, 55 anni, sindaco di Cosenza; Luca Morrone, 41 anni; Luigi Giuseppe Zinno, 65 anni, ex dg regionale dei Lavori Pubblici; Giuseppe Lo Feudo, 64 anni; Pietro Ventura, 53 anni, Rocco Borgia, di 75 anni; Antonio Capristo di 60 anni; Giuseppe Trifirò, 58 anni; Tito Nulli Berti di 63 anni; Santo Marazzita di 56; Pasquale Gidaro di 52; Arturo Veltri, di 37 anni; Giulio Marchi di 69 anni; Armando Latini 65 anni; Giovanni Forciniti di 55; Fortunato Varone di 42; Eugenia Montilla, di 56 anni.

 

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