Produttori calabresi protagonisti a Roma con rete Otto torri sullo Jonio e lo chef Di Pace

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Il buffet di Di Pace
  10 dicembre 2019 12:58

Dopo il successo che sta registrando in Trentino Alto Adige, protagonista dei tradizionali, famosi e frequentatissimi Mercatini di Natale di Rovereto, la Rete Siamo Tutti Co-Produttori di Otto Torri sullo Jonio insieme alla Comunità Slow Food per la valorizzazione della identità enogastronomica arbërëshe cosentina continuano ad incrementare adesioni ed a collezionare apprezzamenti in tutta Italia. L’ultima occasione è stata la speciale cena identitaria promossa dalla Camera di Commercio di Cosenza per il Circolo Magistrati della Corte dei Conti e svoltasi con successo a Roma nei giorni scorsi. 

È quanto fa sapere la coordinatrice della Rete Siamo Tutti Co-Produttori Otto Torri sullo Jonio Cristiana Smurra ringraziando il Presidente della Camera di Commercio cosentina Klaus Algieri per la bella e riuscita iniziativa di marketing territoriale e lo Chef calabrese Gennaro Di Pace tra i sostenitori dell’esperienza storica della Condotta Slow Food Pollino Sibaritide Arberia e protagonista apprezzatissimo dell’ultimo evento calabrese nella Capitale. – La vitalità, la sensibilità e la passione che continuano a lievitare attorno a questa squadra ed a rafforzare questa autentica e bella rete di produttori e consumatori continua a rappresentare – aggiunge – uno strumento efficace per la aumentare consapevolezza sulla qualità dell’identità agroalimentare ed enogastronomica dei nostri territori, sia fuori dai confini regionali, sia soprattutto al nostro interno, tra gli stessi corregionali.

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Soffice di semolino al Moscato al Governo di Saracena Presidio Slow Food, miele del Pollino con salsa di patate silane IGP alla senape e porcini scottati: questo, l’antipasto portato in tavola. Come primo è stato servito un risotto di Sibari al Pecorino del Pollino, melassa di fichi di Cosenza DOP e noci, mantecato all’olio extravergine d’oliva. Come secondo, filetto di suino nero in crema di caciocavallo silano DOP, demi-glace alla liquirizia di Calabria DOP e cipolla rossa di Tropea IGP in agrodolce. La nota dolce è stata data dal cremoso di ricotta, mandorla, amaro e limone di Rocca Imperiale IGP. – Gli ingredienti territoriali utilizzati dallo Chef Di Pace in collaborazione con la Rete Siamo Tutti Co-Produttori di Otto Torri sullo Jonio sono stati quelli delle aziende Amarelli (liquirizia), di Biosmurra (clementine fresche ed in succo 100% frutta), di Leonardo Gallina (filettuccio), di Fattorie Bio dei fratelli Grillo (formaggi) e del Frantoio Figoli (olio extravergine d’oliva) di Corigliano – Rossano; del salumificio Nicola Romano (suino nero) e di Sweet Gate di Enzo Pellicorio (dolci natalizi) di Acri; di Giuseppe Carlomagno (mandorle, noci) di Civita; dell’azienda Garritano (fichi) di Cosenza; di Paola Granata (farine) dalla Sila; della Bottega Barbieri (conserve) di Altomonte; del Riso Magisa di Sibari, dell’azienda agricola Di Leo (Limoni) di Rocca Imperiale.

La carriera del 35enne Gennaro di Pace è iniziata a 15 anni. La gavetta l’ha fatta in Svizzera e in Riviera Romagnola. 12 anni trascorsi a Bologna prima di arrivare a Saracena – Paese del Moscato Passito. Lasciata la regione natia, si è trasferito nel piccolo borgo di Perno stringendo una collaborazione con la dinamica proprietà del Castello dominante la collina, residenza privata a fianco del ristorante, già sede dell’editrice Einaudi, luogo di sosta e di riposo per Primo Levi, ma anche fucina di idee artistiche e dove si producono vini langaroli.  Si tratta di una piccola sala piacevolmente intima che si avvicina a fatica ai trenta coperti, e nel ristorante a nome del cuoco si vedono già le premesse per una cucina fatta di primizie e di contaminazioni tra la Calabria, il Mediterraneo e il Piemonte.

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