di GABRIELE RUBINO
Quando un appalto è 'maledetto' c'è poco da fare: le avversità fanno fare due passi indietro non appena se ne era fatto uno in avanti. L'appalto più 'stregato', e lo è da parecchi a anni al Comune di Catanzaro, sono i lavori per il raddoppio di via Carlo V. Cruciale tanto per modificare la viabilità (dal ponte Morandi immediato accesso a Corso Mazzini) quanto per aumentare i parcheggi (circa un centinaio), che nel centro storico servono come il pane.
LA DIFFIDA AD ADEMPIERE ENTRO 7 GIORNI- Dopo una comparsata delle ruspe a novembre dell'anno, il Comune ha ottenuto dalla Regione una proroga a marzo 2025 per ultimare i lavori e salvare il finanziamento (da 2,1 milioni, di 400 mila già anticipati) ed è stata necessaria l'approvazione di una variante (LEGGI QUI). Tuttavia, i lavori sono rimasti fermi. E a questo punto a Palazzo De Nobili si è capito che non si può perdere altro tempo. Così il dirigente del settore Grandi Opere Giovanni Laganà, due giorni fa, ha formalmente diffidato l'impresa De Nisi Costruzioni a "risolvere le criticità progettuali riscontrate e a inviare gli elaborati richiesti entro e non oltre 7 giorni".
LA MINACCIA DI FAR SALTARE TUTTO- Lo stesso dirigente spiega che la comunicazione vale come avvio del procedimento di revoca della determina di fine 2022 che aveva rimesso in gioco la stessa ditta dopo che un anno prima il Comune aveva rescisso il contratto per "grave inadempimento, grave irregolarità e grave ritardo". Si profila un nuovo braccio di ferro e, soprattutto, il fantasma di non vedere mai il completamento dell'opera.
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