Raggirano un "Compro-oro" cambiando monili in ottone: 2 arresti per truffa nel Cosentino

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images Raggirano un "Compro-oro" cambiando monili in ottone: 2 arresti per truffa nel Cosentino
Foto di archivio di un'automobile dei carabinieri
  23 maggio 2025 15:52

I carabinieri della stazione di Mirto Crosia hanno arrestato due persone, gravemente indiziate di aver commesso una truffa aggravata ai danni di un «compro oro».  Quella che apparentemente ha le caratteristiche per essere inquadrata come una truffa ben congeniata, sulla quale stanno indagando i Carabinieri, è apparsa essere il frutto di un sistema rodato e che via via si va diffondendo sul territorio. I due fermati, infatti, si sono presentati nel negozio specializzato nel ritiro dell’oro usato chiedendo prima una valutazione sull’oggetto prezioso che avevano intenzione di vendere e poi definendo la cessione per una contropartita economica concordata tra le parti. La responsabile del punto vendita, attraverso una verifica speditiva con le soluzioni di contrasto, ha verificato che l’oggetto proposto in vendita presentava tutte le caratteristiche dei monili in oro. Le cose, però, sono risultate essere ben diverse, perché quella in oro era solo la parte esterna dell’oggetto, ovvero una sorta di rivestimento della struttura che, invece, era completamente in ottone. La percentuale dell’oro presente è risultata essere minima rispetto a quella del metallo comune meno pregiato. Un raggiro articolato che talvolta non viene rilevato neanche dopo la fusione dei preziosi, poiché la presenza dell’ottone ha l’effetto conseguente solo di degradante la qualità complessiva della colata ottenuta. Quello che potenzialmente appare essere un articolato raggiro è stato documentato attraverso una perizia tecnica che ha consentito di appurare che sul peso complessivo di oltre 5 grammi del prezioso, l’oro che lo componeva era la parte residuale, ovvero quella corrispondente a 0,2 grammi. Le persone fermate, già deferite in precedenza per reati della stessa indole, sono state arrestate e una è stata associata al carcere di Castrovillari, mentre l’altra è stata sottoposta agli arresti domiciliari. 

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