"Il nuovo waterfront con il museo del mare progettato dall'archistar Zaha Hadid è una di quelle opere che possono rivoluzionare il volto di Reggio Calabria e il rapporto tra quest'ultima e il Mediterraneo. Ecco i progetti di cui la città ha bisogno per nutrire le proprie
ambizioni e spiccare finalmente il volo. Per questo, a prescindere dalla dialettica politica che non ci interessa,
ribadiamo con la massima convinzione la necessità che questa grande opportunità si concretizzi e in fretta, recuperando il
tempo perduto".
Lo afferma il presidente di Confindustria Reggio Calabria Domenico Vecchio, che, è scritto in una nota, "esprime
la posizione degli imprenditori metropolitani nel dibattito, tornato d'attualità, sull'avveniristica e suggestiva proposta
dell'archistar irachena scomparsa nel 2016". "Sgombro subito il campo da ogni equivoco: la Confindustria -
prosegue - non si appassiona alle battaglie tra partiti ma al bene della collettività e alla crescita dell'economia locale.
Ciò che per noi conta è altro, e cioè che il waterfront con il Museo del mare si realizzi, perché siamo convinti che attraverso
questo investimento Reggio cambierà il proprio volto, ricucendo l'antica cesura con lo Stretto di Messina che l'ha resa,
storicamente, una città 'sul' mare e non una città 'di' mare. Nel bacino del Mediterraneo sono numerosi gli esempi di realtà
urbane che hanno tratto da simili investimenti un impulso straordinario dal punto di vista socio-economico, turistico e
occupazionale. Penso a Barcellona dopo le Olimpiadi del 1992, a Valencia, alla Costa Azzurra, dove le bellezze naturali, la
qualità urbanistica, l'attrattività di eventi artistici e culturali, ma soprattutto la presenza di progettualità e la
visione delle classi dirigenti hanno consentito di costruire modelli di business vincenti e apprezzati nel mondo".
Secondo il presidente di Confindustria Reggio Calabria, "su questioni come il waterfront non bisogna dividersi ma unirsi; e se è giusto
riconoscere il merito di chi ha avuto una grande intuizione nel passato, è altrettanto giusto apprezzare lo sforzo di chi oggi
vuol riprendere quella intuizione. L'economia reggina è stata distrutta dalla crisi più lunga della storia recente e per
questo ci ritroviamo oggi ad avere una città affamata di benessere, di crescita e di sogni. Un'opera del genere
genererebbe ricadute positive di vasta portata sull'economia metropolitana, dando linfa vitale al settore delle costruzioni
che rappresenta lo storico punto di forza e di eccellenza del tessuto produttivo provinciale. Auspico che sulla possibilità di
realizzare il waterfront si apra una stagione nuova di confronto costruttivo con l'unico obiettivo di arrivare al completamento
dell'opera che rappresenterebbe una vittoria di tutti. E sarebbe già un bel passo avanti se del waterfront si continuasse a
discutere nei dibattiti pubblici e nelle sedi istituzionali".
"Confindustria - conclude Vecchio - in questa direzione è pronta a fare la propria parte per concorrere a restituire a Reggio il ruolo di capitale del Mediterraneo che le compete a livello internazionale e non solo per la sua baricentrica collocazione geografica".
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