Reggio Calabria saluta per l'ultima volta il vigile del fuoco morto nell'incendio della cascina ad Alessandria

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Antonino Candido
  09 novembre 2019 16:33

Un lungo applauso ha accompagnato l'uscita della bara, avvolta nel Tricolore e con sopra il suo casco di lavoro, di Antonino Candido, dalla Basilica Cattedrale di Reggio Calabria, gremita di autorità e cittadini, dove sono svolti i funerali solenni del giovane vigile del fuoco deceduto, assieme ai due colleghi Marco Triches e Matteo Gastaldo nell'esplosione avvenuta a Quargnento, (Alessandria). Tantissimi i vigili del fuoco in divisa.

"Il dolore per questa morte - ha detto nell'omelia l'arcivescovo metropolita di Reggio Calabria, mons. Giuseppe Fiorini Morosini - è incolmabile, come il dolore per ogni morte; ma tanto più incolmabile questo perché assurdo, provocato dall'odio cieco di chi si pone al di fuori dalle regole del vivere umano e civile e, ahimè, forse anche religioso". In prima fila, i familiari, il padre Angelo, la mamma, la giovane moglie di Antonino, Elena, le massime autorità cittadini, il prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani.

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"A me il compito quasi impossibile - ha aggiunto il presule - di consegnarvi parole che vi consolino e vi facciano ancora sperare nella vita e nella fratellanza universale". Nell'omelia mons. Morosini ha parlato della "cecità coltivata nell'assurda convinzione egoistica, matrice di ogni organizzazione malavitosa, che nessuno mai deve intralciare il mio interesse, il mio tornaconto, costi quel che costi, anche la morte di persone innocenti. Antonino sapeva, come ogni vigile del fuoco sa, che ogni volta che usciva dalla caserma a sirene dispiegate andava incontro ad un pericolo, a rischio della vita, ma usciva ugualmente, perché l'amore alla divisa del vigile del fuoco era qualcosa di grande per lui. Egli ha amato il suo lavoro e la divisa che indossava, ereditata dal servizio paterno. Grazie Antonio di questo tuo sacrificio, grazie familiari tutti per queste lacrime versate, per questo dolore incontenibile che non vi dà pace". "Grazie - ha detto ancora l'arcivescovo di Reggio Calabria - perché gli educatori di ogni rango e di ogni livello hanno oggi un altro modello a cui guardare; un modello che darà loro la forza di poter denunciare la dimenticanza nella nostra società dei grandi valori umani e cristiani, che stiamo abbandonando in nome di un egoismo freddo e insensibile. Al corpo dei Vigili Urbani la nostra gratitudine per la vigilanza sulla nostro vivere tranquillo e felice. Per tutti il monito ad essere sempre portatori di vita e di speranza e mai di morte". Alla cerimonia c'erano i gonfaloni e le delegazioni dei Comandi dei vigili del fuoco di tutte le province calabresi e del Comando di Catania, con il quale Reggio Calabria condivide il servizio di elicotteri del Corpo.

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