"Le divisioni del centrodestra ci dicono che qui si può vincere e la candidatura di Pippo Callipo è innovativa, dà un'idea di apertura per un nuovo rinascimento della società calabrese, rappresenta il tentativo di risposta al cambiamento. E spero che il Partito Democratico si possa ritrovare insieme a sostenere questa candidatura".
E' quanto ha affermato il sottosegretario alla Difesa Giulio Calvisi - riporta un comunicato - durante una visita compiuta al borgo di Aiello Calabro insieme al consigliere regionale Carlo Guccione.
"In questi anni si è formata l'idea - ha sostenuto Calvisi intervenendo ad un dibattito sul tema 'Per un nuovo Mezzogiorno' - che i piccoli centri contano poco. Cosa assolutamente errata: da qui bisogna riprendere a fare politica e combattere questa desertificazione. Infatti, non può passare il modello che i servizi devono esserci lì dove c'è il maggior numero di persone, altrimenti ritorniamo indietro nel tempo. C'è il tentativo con questa legge di Bilancio di spostare tutta una serie di investimenti per rilanciare il Sud, promuovere la crescita e creare impresa. Bisogna invertire la tendenza, rimettendo il Sud al centro di un grande dibattito politico nazionale. Senza una affermazione del Sud infatti l'Italia non ce la fa ad agganciarsi all'Europa".
All'iniziativa, riporta ancora il comunicato, hanno partecipato il sindaco e presidente della Provincia Franco Iacucci, il consigliere regionale Carlo Guccione, il vicesindaco di Aiello Calabro Luca Lepore, il segretario Pd di Cleto Armando Bossio e il sindaco di Serra d'Aiello Antonio Cuglietta.
"Se non si elimina il gap tra Nord e Sud - ha sottolineato Iacucci - è miope chi pensa che ci possa essere uno sviluppo di alcune regioni a scapito di altre. Ci sono tutte una serie di questioni da risolvere, in primis il tema delle infrastrutture, ci vuole un impegno forte del Governo per rendere giustizia al Mezzogiorno. E oggi questa attenzione è maggiore e i primi risultati si iniziano a vedere grazie a una serie di riforme e interventi. Qui, ad esempio, c'è una grande università, una prestigiosa classifica piazza l'Unical tra i 500 migliori atenei al mondo. Ma succede che investiamo, formiamo intelligenze e poi costringiamo i ragazzi ad andare via dalla Calabria". "Non si può parlare di sviluppo del Mezzogiorno - ha detto Guccione - se ci troviamo ancora oggi a lottare contro dieci anni di commissariamento nel settore della sanità. Se non c'è una buona sanità è normale che aumenti il fenomeno dello spopolamento. Il Decreto Calabria non ha fatto altro che aggravare la situazione. Non vogliamo più risorse, ne abbiamo fin troppe. Lo Stato ogni anno manda tre miliardi e mezzo per gestire la sanità in Calabria. Noi dobbiamo saper utilizzare queste risorse e rompere il meccanismo di intreccio tra malapolitica e 'ndrangheta".
"Chiedo al Governo - ha detto ancora Guccione - di impegnarsi per fare in modo che la Calabria possa uscire dal commissariamento. Per intraprendere un percorso che vada nella direzione di risanare i conti e adeguare i Lea agli standard nazionali, ancora lontani da quota 160, si potrebbe affiancare la Calabria a una regione virtuosa, come ad esempio la Toscana o l'Emilia-Romagna".
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