Mario Occhiuto assieme al fratello Roberto è fuori dal partito di Berlusconi. Sergio Abramo dopo la mancata candidatura potrebbe andare da un'altra parte
21 dicembre 2019 21:03di GABRIELE RUBINO
Forza Italia ha mantenuto il diritto di scelta sul candidato governatore per le prossime elezioni regionali puntando su Jole Santelli. La scelta ha ottenuto la condivisione degli altri alleati del centrodestra, ma avrà comunque un prezzo. Per il partito di Berlusconi si tradurrà nella perdita di almeno due sindaci capoluogo. Il primo è sicuro, il secondo quasi. Il primo cittadino di Cosenza Mario Occhiuto ha deciso di sfidare la sua ex vice, parlando apertamente di "tradimento" della deputata e di subalternità di FI alla Lega. Il secondo sindaco in procinto di abbandonare la barca azzurra è quello di Catanzaro. Sergio Abramo, anche lui - più in penombra- ha sperato fino all'ultimo nella candidatura alla Presidenza, non è arrivata sostanzialmente perché il suo nome (pur se gradito della Lega) non è mai arrivato al tavolo nazionale, anche per il vento contrario soffiato dai maggiorenti calabresi di Forza Italia.
Mario Occhiuto si presenterà da "civico" sciorinando il suo programma che per molte settimane è stato sbandierato dagli stessi dirigenti calabresi del partito del Cavaliere che ora appoggiano Santelli. Sarà scortato dal fratello Roberto che ha mantenuto fede alla sua impostazione di "preferire il cognome al partito", pur dovendo rinunciare a cariche pesanti in Parlamento. Il derby cosentino se non altro cambia lo storytelling della campagna elettorale. Per Santelli se ne immaginava una relativamente conservativa, nel senso di ordinaria amministrazione del vantaggio di partenza di cui godrà il centrodestra. Con la spina "intima" degli Occhiuto il clima potrebbe presto avvelenarsi e costringerla alla reazione a vantaggio di terzi.
Per Abramo la prospettiva è diversa. Dopo l'ufficializzazione della Santelli, sarebbe stato contattato da importanti inquilini di Arcore con una chiamata ricca di offerte per convincerlo a restare in Forza Italia. Seppure la porta non è stata chiusa, la delusione per la mancata candidatura e la maggiore appetibilità degli altri due alleati del centrodestra (Lega e FdI) lasciano intendere per il cambio. Non bisognerà attendere molto per scoprirlo. Alla lettura dei nomi delle liste, se spunterà un candidato a lui vicino nelle liste del partito di Salvini o della Meloni significa che il trapasso è stato consumato ed Abramo si peserà su quel "consigliere". Non più in Forza Italia.
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