Una delle poche certezze è che il nome del candidato del centrodestra uscirà la prossima settimana. Pur fidandosi delle dichiarazioni sul timing di Matteo Salvini, che vorrebbe "il miglior candidato", il profilo non è ancora stato definito. La partita è aperta, così ognuno prova a giocarsi le sue carte. In corsa si sente il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo. Questa mattina, a Napoli, ha preso parte all'iniziativa del Partito popolare europeo "Il Sud che va avanti", organizzato dal neo vice-presidente Antonio Tajani. Assieme ad Abramo, c'era anche la collega di Vibo Valentia Maria Limardo. In locandina era previsto anche l'intervento del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, che invece non ha partecipato. Mancava l'area della Carfagna, all'Hotel Vesuvio dove c'è stato l'evento. Se non altro sono state evitate le scintille. Abramo ha tracciato una sorta di decalogo del buon amministratore, parlando per l'ennesima volta come un qualcosa di più di un semplice sindaco.
Abramo ha esordito così: "Sono orgoglioso di rappresentare il partito di Forza Italia, che dal 1997 mi ha visto eletto per quattro volte sindaco. Ma sono orgoglioso soprattutto di salutare i rappresentanti di questo partito. Il mio Comune è amministrato bene e non ha un euro di debito. Ho ereditato una Provincia che ha dovuto vendere immobili per ottenere il pareggio di bilancio. Oggi la Provincia non ha debiti e nemmeno anticipazioni di cassa, non c'è una sola Provincia in Italia che non ha anticipazioni di cassa. Quindi significa che si può amministrare bene". A questo punto Abramo dice: "Dobbiamo vergognarci come meridionali dei governatori che finora ci hanno rappresentato. Nella Programmazione comunitaria 2014-20 abbiamo ricevuto 4 miliardi, fino ad oggi impegnati solo 900 milioni". Non poteva mancare una parola sulla questione lavoro ed in particolare sulla disoccupazione giovanile. "Bisogna coinvolgere gli imprenditori che già sono sul mercato facendoli diversificare e affiancando i giovani. Il mercato adesso è in crisi".
Il blitz di Abramo, al di là della scampagnata partenopea, era interessato. Se la golden share sul candidato governatore spetta a Forza Italia, pur con il gradimento degli alleati, è stata un'occasione per sentirsi parte integrante del partito azzurro, cosa nient'affatto scontata a livello locale. Consolidare i rapporti con Fulvio Martusciello, Antonio Tajani, e Aldo Patricello e allacciarli con Mariastella Gelmini potrebbe tornare utile quando nelle prossime ore si vedranno i leader nazionali del centrodestra. Per ora resta il decalogo del buon amministratore. (g.r.)
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