"L'impostazione seguita dal commissario del Pd in Calabria e dalla stessa segreteria nazionale del partito in vista delle elezioni regionali, "è incompatibile con gli intenti e le linee politiche più volte ribaditi nelle riunioni della Direzione nazionale e con il progetto di riforma organizzativa del partito che si vuole presentare in occasione della convention programmatica nazionale 'Tutta un'altra Storia'".
Per tale motivo, un gruppo dei componenti calabresi dell'Assemblea nazionale Pd eletti con la mozione Zingaretti e che sostengono la ricandidatura del governatore uscente Mario Oliverio - Domenico Fortugno, Angela Martino, Carmen Latella, Maria Canduci, Luigi Guglielmelli, Eleonora Ienaro, Carmine Quercia, Pino Capalbo, Enzo Bruno e Simona Mancuso - hanno scritto a Zingaretti e Gentiloni per annunciare che non andranno alla convention di Bologna.
"È da mesi - scrivono - che abbiamo chiesto, in ogni forma e in ogni modo, un confronto e una discussione larga e democratica sulle prossime regionali. Con stupefazione, invece, abbiamo dovuto assistere ad un articolo di stampa in cui si è fatto veicolare (senza altra evidenza pubblica) un sondaggio SWG (sembrerebbe commissionato dal Pd nazionale) mirato ad azzoppare (senza alcun senso politico) una esperienza di governo regionale guidata da un presidente dirigente dello stesso Pd. Mai si era visto in oltre 70 anni di Repubblica un partito che commissiona sondaggi per fare epurazione e abbattere rappresentanti istituzionali del proprio stesso partito. Eppure, avevamo avuto ben altre rassicurazioni dai rappresentanti della Segreteria nazionale sui modi e i metodi attraverso cui si sarebbe dovuta organizzare la fase preparatoria delle elezioni. A Luglio il vice-segretario Orlando affermò che sarebbe stata aperta una riflessione sulla nostra esperienza di governo e su come procedere per selezionare il candidato alla presidenza.
Pochi giorni dopo, il componente della Segreteria nazionale Nicola Oddati espresse un giudizio positivo sull'attuale Giunta ed affermò che la candidatura di Oliverio sarebbe stata la proposta con la quale si sarebbe avviato il confronto in presenza di altre eventuali ipotesi nominative. Dopo la caduta del governo nazionale, invece, abbiamo assistito ad una rincorsa verso il Movimento 5 Stelle. Tutto ciò è avvenuto attraverso una sospensione delle regole statutarie ed in nome dell'interesse supremo ovvero il sostegno alla maggioranza parlamentare del Governo nazionale. E' grave che questa posizione si sia manifestata quasi come uno sbeffeggiamento nei confronti della coalizione di centrosinistra che è già da tempo in campo".
"La scelta di non partecipare da parte nostra - affermano i firmatari - non vuole essere un atto aventiniano o ancor peggio di rottura, anzi ci proponiamo di manifestare la volontà di esprimere un maggiore e più forte impegno nel Pd e della sua iniziativa politica. A questo fine chiediamo che Zingaretti possa venire anche in Calabria nei prossimi giorni ed incontrare in una assemblea regionale i segretari dei circoli e gli amministratori locali espressione del Pd per un confronto sulle problematiche che in questo momento stanno paralizzando o addirittura depotenziando la presenza del partito in Calabria".
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