"Caro Zingaretti". Il presidente uscente Mario Oliverio si rivolge al segretario nazionale del Pd confermando quanto emerso nelle ultime ore. Farà un passo indietro, nel farlo però il governatore lancia l'ultima pietra sotto la forma del ricordo della parabola biblica di Re Salomone, noto per la saggezza nel risolvere i giudizi più contorti.
"Pur ritenendo di avere tutte le ragioni del mondo non faccio dividere il bambino a metà. Di altri sono e saranno le responsabilità - dice Oliverio.La Storia si incaricherà di fare giustizia di tutto, presto o tardi. Io faccio un passo indietro per non consentire che venga distrutto e dilaniato un patrimonio che è la mia storia politica. La storia di Fausto Gullo e dei braccianti poveri e diseredati, la storia dei morti di Melissa, la storia delle lotte contro la ndrangheta, la storia di Giannino Losardo e di Peppe Valarioti e dei tanti uomini e donne assassinati per l’affermazione dei diritti, per la legalità e la giustizia; la storia di Riace e di ciò che rappresenta, la storia di tanti giovani che credono nel riscatto di questa terra; la storia della mia famiglia. La storia di ieri e di oggi che prosegue".
"Continuerò ad andare in giro per la Calabria, nei centri piccoli e grandi, nelle scuole e nelle università, nei luoghi della sofferenza e della speranza per mostrare il lavoro che abbiamo avviato in questi 5 anni in condizioni difficilissime e soprattutto - prosegue Oliverio- per dimostrare che un’altra Calabria è possibile, che si può cambiare il corso delle cose con l’azione continua e costante del buon governo.
Ti riconfermo che è stato un errore politico grave e serio non aver voluto ricercare una soluzione che potesse rappresentare al meglio il fronte democratico nell’imminente campagna elettorale per le regionali, una soluzione di autentico rinnovamento, come fino all’ultimo ho sollecitato.Altrettanto grave e miope è stata la gestione burocratica e irrispettosa dell’intera vicenda e l’ostinazione ad impedire, in questi mesi, una soluzione partecipata ed aperta alle forze del centrosinistra, ai movimenti civici, agli iscritti e agli elettori democratici calabresi. Gli stessi che in tutte le occasioni, come le elezioni primarie che ci hanno visto in modo disinteressato a tuo attivo sostegno, hanno dimostrato generosità e voglia di decidere nell’interesse generale. Ad una grande forza democratica come il PD non giovano egoismi correntizi e meschini veti “non detti”, ma una visione alta, in Calabria come per il resto del Paese. La mia, la nostra storia non finisce qui".
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