di ENZO COSENTINO
La giornata politica oggi (ieri per chi ci leggerà domani) in Calabria è stata caratterizzata, soprattutto, da due avvenimenti di rilievo nel complesso mondo del centrosinistra. Né l’ex ministro Francesco Boccia responsabile nazionale del PD per gli Enti Locali ( e da qualche giorno in pianta stabile a Cosenza per svolgere il delicato compito di commissario della Federazione cosentina), né il commissario regionale del Pd calabrese, Stefano Graziano sono riusciti a trovare il bandolo della ingarbugliata matassa della candidatura alla presidenza della Regione. E da due ameni luoghi di mare sono partite nei confronti del Pd critiche feroci sugli errori sin qui commessi dal Partito dem. Una critica serrata e definita “costruttiva” dagli autorevoli esponenti che l’hanno espressa. Senza mezze misure. Il bicchiere dei veleni è colmo. Potrebbe rovesciarsi da un momento all’altro. Basta ancora una goccia di errori e Pd e centrosinistra e 5Stelle imploderanno. Ed allora per il centrodestra, vincere la prossima competizione elettorale in Calabria sarà come fare una passeggiata. A Catanzaro, dalla sua località marinara è stato spietato lo storico Enzo Conte in occasione della presentazione di un suo libro. Da un Lido sul lungomare di Corigliano Rossano, pure in occasione della presentazione di un libro di Michele Drosi su la “sfida riformista” di Mario Oliverio, proprio l’ex presidente della Regione ha avuto un ulteriore sfogo della sua costernazione nel vedere il disastroso momento che attraversa il Pd . Nel suo intervento Oliverio ha tuonato: “Se Letta non interviene e cambia le cose in Calabria si profila il disastro politico elettorale del Pd e purtroppo di tutto il centrosinistra. Io non starò fermo a guardare. Altrimenti tradirei la mia storia politica.” Una promessa nel contesto dell’intervento di Oliverio che vi proponiamo nel testo integrale.
“E bene che si sappia sin da ora, se non ci sarà una correzione di rotta, ed io mi auguro e insisto che questa correzione di rotta ci sia, allora prepariamoci alla lotta perché per quanto mi riguarda metteremo in campo un movimento e si metterà in campo liste ed anche candidati. Candidati che saranno scelti insieme. Perché accettare passivamente e supinamente questo ostracismo nei confronti della Regione, questo disprezzo nei confronti di un grande popolo che è quello della sinistra calabrese che c'ha una storia, con tutti i limiti, le difficoltà, gli errori ma ha una storia questa terra, non è possibile. Perché sarebbe colpevole da parte nostra e sicuramente mia assistere supinamente a questa deriva. Io ripeto, rinnovo ancora una volta l'appello, insisto perché sono uno che ha una storia di partito a cui non voglio rinunciare sicuramente alla nostra storia a fronte di questa deriva si assistesse passivamente dicendo, "vabbè, siccome Roma ha deciso non c'è nulla da fare". No, non è così. Io lo sento e lo percepisco sul territorio, sentendo la gente che c'è molta rabbia per quello che sta succedendo e tanta voglia di riscatto. Quindi si tratta di offrire a questi sentimenti un terreno positivo e la responsabilità di chi dirige un partito dovrebbe essere questa. Se questa responsabilità non si avverte allora dobbiamo essere noi a riprendere in mano la situazione senza, sia chiaro, retropensieri, senza grilli di candidature ma per servire la Calabria e per evitare che un patrimonio vada disperso. È veramente, veramente delittuoso quello che sta avvenendo E bene che si sappia sin da ora, se non ci sarà una correzione di rotta, ed io mi auguro e insisto che questa correzione di rotta ci sia, allora prepariamoci alla lotta perché per quanto mi riguarda metteremo in campo un movimento e si metterà in campo liste ed anche candidati. Candidati che saranno scelti insieme. Perché accettare passivamente e supinamente questo ostracismo nei confronti della Regione, questo disprezzo nei confronti di un grande popolo che è quello della sinistra calabrese che c'ha una storia, con tutti i limiti, le difficoltà, gli errori ma ha una storia questa terra, non è possibile. Perché sarebbe colpevole da parte nostra e sicuramente mia assistere supinamente a questa deriva. Io ripeto, rinnovo ancora una volta l'appello, insisto perché sono uno che ha una storia di partito a cui non voglio rinunciare sicuramente alla nostra storia a fronte di questa deriva si assistesse passivamente dicendo, "vabbè, siccome Roma ha deciso non c'è nulla da fare". No, non è così. Io lo sento e lo percepisco sul territorio, sentendo la gente che c'è molta rabbia per quello che sta succedendo e tanta voglia di riscatto. Quindi si tratta di offrire a questi sentimenti un terreno positivo e la responsabilità di chi dirige un partito dovrebbe essere questa. Se questa responsabilità non si avverte allora dobbiamo essere noi a riprendere in mano la situazione senza, sia chiaro, retropensieri, senza grilli di candidature ma per servire la Calabria e per evitare che un patrimonio vada disperso. È veramente, veramente delittuoso quello che sta avvenendo”.
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