di ENZO COSENTINO
Nella campagna elettorale per il voto regionale calabrese è rimasto alla finestra, comunque, quale attento osservatore un importante soggetto politico: “Italia viva”, che in Calabria ha il suo referente nel senatore Ernesto Magorno. Lo abbiamo intervistato
Senatore, in Calabria, secondo lei, dopo il voto del 26 gennaio vi sarà il rinnovamento della politica?
“Molto dipenderà dai calabresi e dall'espressione del voto. Il nostro augurio, senza dubbio, è che dal 26 gennaio si possa aprire una nuova stagione di buone pratiche, di emancipazione e di rinnovamento per la Calabria, che ha urgente bisogno di una scossa positiva e di una rigenerazione diffusa della sua classe dirigente. Italia viva in Calabria nasce proprio con l'intento di rappresentare uno stimolo e un generatore di dibattito e riflessione sui temi che toccano lo sviluppo di questa terra. Penso all'agricoltura, al turismo, alla piattaforma infrastrutturale, alle politiche sociali e alla larga diffusione di una cultura della legalità.”
Senatore, probabilità di un ritorno alla “casa madre”, quel Pd che Zingaretti vuole rimettere a nuovo?
“Questa possibilità non è reale. Siamo andati via dal PD perché animato dal desiderio di costruire un nuovo contenitore politico capace di raccogliere le nobili istanze del mondo cattolico, gli importanti contributi di un elettorato liberale e progressista. Non mi pare che verso questo orizzonte stia andando Zingaretti, al di là delle discussioni di questi giorni su nomi e forme nuovi da dare al PD. Stiamo bene dove siamo, insomma, e il nostro impegno è tutto finalizzato a dare un contributo concreto per le nostre comunità, per il sistema Italia.”
Faccia una previsione o comunque una sua considerazione politica: il bipolarismo è solo un ricordo, acqua passata, causa di tanti errori specie nel Sud.
“I sistemi bipolari appartengono alla tradizione democratica ed attorno ad essi sono nate e cresciute le democrazie più avanzate. Abbiamo visto che quando questo ingranaggio è saltato - vedi il caso Italia con la nascita del movimento 5stelle- le istituzioni e la tenuta del Paese ne sono uscite compromesse e più deboli.”
Il popolo, quello che deve sopportare il peso degli errori della politica, crederà mai alle parole dei politici?
“Sta alla politica recuperare credibilità e capacità di confronto con l'opinione pubblica. Il vento dell'antipolitica si può arginare dando forza e spazio alle competenze, al rigore e alla formazione di una classe dirigente adeguata alla domanda di cambiamento che ci proviene dalla nostra società.”
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