Il “resto” e “mi candido” in Calabria di Pippo Callipo ha mischiato tutte le carte. Nel mondo del centrosinistra le reazioni sono state contrastanti. O, per meglio dire, gli oliveriani hanno iniziato a berciare il re del tonno e il suo passato (e dichiarato) appoggio ad esponenti di centrodestra. Per gli anti-oliveriani è stata una boccata d’ossigeno. L’endorsement chirurgico del segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti ha fatto il resto.
Il fronte pro-Callipo. Il parlamentare Antonio Viscomi si è espresso così: "Con Pippo Callipo, oggi. A Maierato, nella sede della sua industria alimentare. Per manifestare il mio apprezzamento e sostenere la sua candidatura a presidente della Regione Calabria. Questa terra, la nostra terra, non è condannata alla marginalità subalterna né può essere abbandonata a logiche predatorie". "Noi - prosegue - non abbiamo un destino già segnato, ma solo quello che noi stessi costruiamo. E che costruiremo il 26 gennaio 2020. Qui, in questo luogo, c'è la prova evidente che cambiare è possibile! Che è possibile una economia sana ed una iniziativa imprenditoriale competitiva. Anche in Calabria”. A Viscomi ha fatto seguito il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto. "Qualche settimana fa avevo pubblicamente sostenuto la linea nazionale del Partito Democratico, volta a individuare per la Calabria una candidatura civica per la carica di presidente della Regione, perché convinto che rappresentasse la giusta strada. Oggi, con la scelta assunta da Pippo Callipo e il sostegno che il segretario Nicola Zingaretti ha espresso a suo favore, quella linea, su cui hanno lavorato Stefano Graziano e Nicola Oddati, trova uno sbocco lineare e coerente. E sento di ringraziare loro e quanti, anche negli ultimi giorni, si sono impegnati perché si andasse in questa direzione". L’esponente del Pd Nicodemo Oliverio ha affermato: "La candidatura dell'imprenditore Filippo Callipo a governatore della Calabria è ottima e di grande valore politico. Si tratta di una scelta importante destinata a cambiare significativamente il percorso della campagna elettorale". Un altro nome di peso a sostegno dell’imprenditore è quello del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà: "Pippo Callipo è un nome che convince, soprattutto perché è garanzia di una prospettiva riformista improntata al pragmatismo e al rinnovamento". "Callipo - prosegue - è un simbolo di una Calabria sana e vincente, una candidatura che parte dal civismo e che spero potrà attrarre le forze politiche democratiche nella nostra regione. In questo senso accolgo l'invito giunto dal Segretario Zingaretti affinché attorno alla figura di Callipo si aggreghi il sostegno di tutto il Partito Democratico calabrese e di tutte le forze civiche che lavorano nella direzione del cambiamento". Da Reggio a Vibo. Il Pd locale, per bocca di Enzo Insardà dice: " Finalmente il Partito Democratico ha a disposizione una personalità importante insieme alla quale rafforzare e proseguire il percorso di rigenerazione". Contento per la scelta di Callipo è stato anche Carlo Guccione, uno dei dei consiglieri regionali della "maggioranza" più critici nei confronti di Oliverio. Anche Bruno Censore è fra i "pro". "La scelta del Partito Democratico di appoggiare la candidatura di Pippo Callipo è il primo atto di una fase di ripartenza per la Calabria. Da troppo tempo i calabresi aspettavano una scelta coraggiosa nel segno di un progetto che fosse in grado di rappresentare ed includere, di rispondere alle esigenze e alle problematiche dei cittadini calabresi. Condivido questa scelta, frutto di un impegno determinante portato avanti insieme al segretario Zingaretti, a Graziano e Oddati". E poi il presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci: "La scelta di Pippo Callipo quale candidato governatore della Calabria è quella giusta. Ne sono certo e lo dimostra il lavoro fatto in queste settimane insieme al segretario del Partito Nicola Zingaretti, al commissario Stefano Graziano e al responsabile del Mezzogiorno Nicola Oddati per arrivare alla scelta condivisa che ha portato a candidare un imprenditore di alto profilo, molto apprezzato in Calabria e non solo". A favore di Callipo si è posizionato anche il consigliere regionale Antonio Bevacqua.
Chi si è schierato contro Callipo. La prima, di peso, a picconare la candidatura del re del tonno è stata Enza Bruno Bossio, criticando la scelta del suo partito. Questo è stato il segnale che il fronte Oliverio non si è scomposto più di tanto. Il sindaco di San Giovanni in Fiore Giuseppe Belcastro è fra i più duri:"Il Pd svolta a destra. Ha deciso, con una decisione cervellotica e verticistica, di scegliere chi 5 anni addietro si è schierato contro il Pd e il centro-sinistra. Tutto il rispetto per l'imprenditore Pippo Callipo. Un ottimo industriale; io però scelgo di stare nel campo del centro-sinistra e non potrò mai votare uno che 5 anni addietro si è schierato con il centro-destra". Chi non aveva mollato Oliverio e non lo farà di fronte a Callipo è il segretario della Provincia di Cosenza Luigi Guglielmelli: "Il Segretario Zingaretti è evidentemente mal informato e mal consigliato sulla Calabria. La figura di Callipo infatti è storicamente legata alla destra calabrese. Tanto che 5 anni fa, alle scorse elezioni regionali calabresi, pubblicamente ha sostenuto la compagna di partito Wanda Ferro, candidata di Forza Italia e Fratelli d'Italia. Parlo di fatti politici pubblici e facili da reperire su qualsiasi motore di ricerca a cui penso possano accedere anche i PC del Nazareno". Italia in Comune, con Serafino Tangari, si schiera a favore dell’attuale governatore. “la candidatura dell’imprenditore Callipo, che così come il tentativo fallito con Rubbettino, rappresenterebbe ben poco il cambiamento che spesso è stato utilizzato come cavallo di battaglia per rispondere tanto sulla figura dell’attuale Governatore Oliverio quanto sulla possibilità che fosse l’elettorato a indicare, semmai, un’alternativa. Non sarebbe stato più utile aprire un confronto vero tanto sulla figura di Mario Oliverio e della sua azione nel corso di questi anni di governo regionale, quanto su altri nomi di comprovata appartenenza al centrosinistra e non con un passato di centrodestra (neanche troppo lontano)?”.
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