C'è attorno alla formazione delle liste a sostegno di Pippo Callipo. Nei fatti lo aveva anticipato lo stesso re del tonno quando prima di Natale aveva dichiarato che avrà l'ultima parola sui candidati delle liste, sbarrando la porta a coloro che hanno pendenze con la giustizia ed ai professionisti della politica. I "no" di Callipo arrivano fino ai consiglieri uscenti, che fino all'ultimo sono stati dalla parte di Mario Oliverio. Orlandino Greco non troverebbe spazio nel ragionamento di cambiamento dell'imprenditore vibonese.
Greco non ci sta e dichiara in un post su Facebook: "Siamo alla resa dei conti e questi conti mi vedono come l'unico politico calabrese a non meritare la candidatura perché macchiato di terribili colpe. L'unico. E quali sarebbero queste colpe? Io che non sono neanche stato rinviato a giudizio, perché dovrei pagare? C'è un giudice che deve ancora esprimersi sulla richiesta di rinvio e che potrebbe anche pronunciarsi rigettandola così come è stata rigettata la richiesta di misura cautelare più volte da parte del Gip, del Tribunale del Riesame e anche dalla Cassazione che ha dichiarato inammissibile l'azione della procura", dichiara Greco.
"Sono amareggiato perché chi mi conosce sa quanto la politica dia senso alla mia vita, quanto ami la mia terra e come, da sindaco, abbia amministrato con trasparenza e integrità denunciando quelli che oggi mi accusano. Ridicolo. Ridicolo è il trattamento che mi è stato riservato. Ridicolo e vergognoso. Ma dov'è lo Stato di Diritto? La verità è che sono scomodo così come è scomodo il movimento che mi onoro di rappresentare. Siamo una forza inarrestabile che cresce sempre di più e mette radici in ogni territorio. Amici, hanno paura di noi e se questo da un lato mi gratifica dall'altro mi impone delle responsabilità. E oggi mi sento responsabile. Ma non finisce qui. Sono più carico che mai e quanto accaduto, insieme al sostegno di tutti, mi motiva ad andare avanti perché la Calabria, quella bella, è ancora possibile", conclude Greco lasciando intendere che potrebbe bussare ad altri lidi.
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