di ENZO COSENTINO
Il 26 gennaio prossimo saranno i calabresi che andranno alle urne ad eleggere per la quinta volta con il loro voto diretto un presidente della Regione Calabria. Il Presidente della Giunta regionale, fino all'entrata in vigore della legge costituzionale 1/1999, era eletto, come gli altri membri dell'organo esecutivo della Regione, dal Consiglio regionale, fra i propri componenti. Con il vecchio sistema hanno ricevuto il mandato: Guarasci, Ferrara, Perugini , Principe , Olivo, Rhodio, Veraldi, Nisticò, Meduri, Caligiuri .
Con il sistema della elezione diretta invece sono stati chiamati a governare la Calabria: Chiaravalloti, Loiero. Scopelliti e Oliverio. Dei quattro presidenti soltanto Agazio Loiero è stato ricandidato per una seconda volta ma non rieletto. Quella iniziata ufficialmente dopo la presentazione di candidature e liste è la seconda campagna elettorale che vede i due schieramenti –centrodestra e centrosinistra- impegnati rispettivamente con una candidata e un candidato. La passata tonata elettorale infatti vide avversari Wanda Ferro e Mario Oliverio. Wanda Ferro, in nome e per conto del centrodestra e del suo partito, FI, condusse una strenua battaglia contendendo la vittoria a Mario Oliverio, vincitore delle “primarie” del suo Partito (il PD) e con uno schieramento di partiti e movimenti fortemente radicati sul territorio. Vinse il confronto. Ai danni della perdente Ferro oltre alla sconfitta elettorale la beffa di non essere riconosciuta eletta quale seconda arrivata.
Una storia infinita di una ingiustizia che solo in punta di diritto costituzionale poi sanata con la sentenza di eleggibilità a favore della Ferro che si insediò in Consiglio Regionale restandovi sino alla sua ennesima vittoria politica entrando in Parlamento.
Ora lo scontro alle regionali per quanto concerne centrodestra e centrosinistra è catalizzato fra l’imprenditore Pippo Callipo (temporaneamente adottato dalla politica di centrosinistra) e Jole Santelli di FI, sostenuta da tutti i partiti del centrodestra. Curiosa coincidenza: sia Callipo, sia la Santelli sono stati candidati unitariamente nei rispettivi schieramenti dopo che nel PD e in FI è stata risolta la stancante “commedia dell’arte” interpretata da Mario Oliverio e Mario Occhiuto . Il primo avrebbe voluto e forse anche giustamente preteso una ricandidatura che però il suo stesso Partito – il PD- gli ha negata stroncandola sul nascere. Il secondo, Mario Occhiuto, Sindaco di Cosenza, fratello di Roberto Occhiuto, parlamentare di punta di FI, fu il primo a scendere in campo con la costituzione di comitati di sostegno sicuro che FI e anche gli altri partiti del centrodestra sarebbero stati al suo fianco.
Ma in seguito alle acque agitate nel centrodestra sul nome di Occhiuto e il no secco della Lega, si è scelto il compromesso politico. Di conseguenza il ritiro del Sindaco di Cosenza dalla competizione ma con un bel pacchetto di voti da devolvere alla Santelli con la quale, dopo un periodo di “nemicizia politica”, potrebbe tornare il dialogo. Gli altri due candidati alla presidenza – il docente universitario Aiello (5Stelle) e l’ex capo della protezione civile calabrese, Tansi sono impegnati a portare avanti la loro battaglia con l’entusiasmo dei neofiti della politica e l’impegno di “depurare” dunque la politica dalle scorie che la inquinano.
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