Regionali. Talarico ritira la disponibilità alla candidatura:"Non ci sono le condizioni"

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Maurizio Talarico

Scaduto l'ultimatum, il re delle cravatte si tira fuori dalla corsa.

  29 novembre 2019 16:29

Fuori un altro. Cade la potenziale candidatura del re delle cravatte Maurizio Talarico come candidato del Partito democratico. Talarico aveva posto un ultimatum che scadeva ieri. Oggi ha ritirato la sua disponibilità.

"Ringrazio il PD nella persona del Segretario nazionale Nicola Zingaretti e del coordinatore per il Sud Nicola Oddati per aver individuato nella mia persona indipendente e della società civile il candidato a Presidente per le elezioni regionali 2020 in Calabria.
Preciso a tal riguardo che, da una mia iniziale indisponibilità a candidarmi per motivi improcastinabili di lavoro, sono stato richiamato dal PD nella persona del segretario nazionale Zingaretti e del responsabile per il Sud Oddati chiedendomi nuovamente la disponibilità", esordisce Talarico.

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Tale iniziativa da parte del PD è scaturita  dal rifiuto del  Dott. Rubbettino. Preciso altresì, che la mia non è mai stata un auto-candidatura  ma una indicazione di superamento sia per le questioni interne al Pd sia per un richiamo verso i 5 S per i valori che denotano la mia persona rimanendo un elemento indipendente della società civile distante dai partiti. Nonostante la consapevolezza di una competizione  non facile,  ho sentito il cuore,  ho messo da parte il lavoro, gli affetti  per l'amore verso la "mia" terra  dove di fatto si trovano le mie radici, e mi sono proposto a tutte le forze riformiste di governo e al Movimento 5 stelle come candidato civico e di superamento, credendo in una immediata convergenza sia da parte del PD che dei 5 Stelle ai quali mi accomunano le battaglie sulla legalità, rinnovamento e rilancio del territorio", prosegue la nota.

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"Giorni fa, ho annunciato  un ultimatum di adesione a tali forze. Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad una rocambolesca  trattativa fra il PD e il movimento 5 Stelle per la scelta unitaria di un candidato a Presidente. Tale fase di accordi e mediazioni ha visto definitamente tramontare un accordo unitario. Oggi tale accordo è tramontato, con la presenza di un PD spaccato che vede una  fetta della dirigenza, seguire l'ex governatore  Oliverio, l'altra rimanere sotto il simbolo del PD. Tali situazioni portano di fatto a scarse possibilità di  competitività, tali trattative hanno  portato, a mio avviso, oltre  i tempi ormai esageratamente troppo in là, per organizzare una campagna elettorale che prevede un comitato, individuare candidati validi e di un profilo  che pone come selezione la legalità ed il rinnovamento nelle scelte, ad organizzare  tanti altri elementi indispensabili per iniziare  una battaglia elettorale seria ed efficace. Tale organizzazione, sposterebbe di molto la reale discesa in campo del candidato, con un territorio vasto ed articolato per raggiungere ogni luogo ed esporre le proprie idee. Mi dispiace che i partiti ed movimenti in una strategia di equilibri nazionali mirati a garantire una eventuale vittoria nella regione Emilia Romagna che  già da tempo vede i candidati in campo, hanno  trascurato  di fatto la selezione dei candidati a Presidente per  la  Calabria, facendo maturare notevole ritardo sulla competizione", chiude la porta l'imprenditore.

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"Reputo sagge le parole del senatore Nicola Morra: siamo oltre il tempo massimo, neppure la persona più degna di essere votata avrebbe la possibilità di concorrere al meglio per un risultato. Conoscendo le trattative dei vertici, molti giorni fa ho diffuso un mio ultimatum  su un eventuale mio ritiro, un monito sui tempi ormai divenuti troppo corti e vicini alla scadenza con le feste natalizie di mezzo . Come più volte dichiarato sono sceso in campo mettendoci la faccia e schierandomi per amore verso la "mia" terra per contribuire a renderla una regione più competitiva ed europea. Non era certo la notorietà o remunerazioni in quanto credo non ne abbia bisogno ne' interessi  economici che mi inducevano  a candidarmi. La mia storia personale testimonia le strategie vincenti che ho adottato partendo dal nulla e vedeva come attori me ed i miei collaboratori dove la velocità d'azione alcune volte si rende indispensabile per la riuscita. I tempi dei soggetti politici e le strategie attuate in questa campagna elettorale sono fuori dal mio modo di essere, operare i processi lenti, le strategie errate, le attese di accordi fra il PD e i 5 stelle, che sarebbero arrivati come non mai pervenuti, hanno bruciato i tempi necessari per attuare strategie vincenti che appartengono  alla mia storia personale in termine di sfida". 

"Reputo che oggi, i calabresi appartengono ad un grande popolo ed  ad un partito di maggioranza relativa che sono i delusi. Se non si inizia da un serio e visibile rinnovamento  della classe dirigente in tutti i partiti, prima o poi registreranno un fallimento in questa regione. Ero ragazzo, ora padre fra poco sarò pure nonno, ho 51 anni, non ho assistito  ad un  ricambio della classe dirigente, la stragrande maggioranza dei politici che hanno portato la Calabria al dissesto ancora è in auge. 
Ringrazio tutti i Corregionali, sia residenti sia fuori regione che in questi giorni mi hanno sostenuto,  incitato a scendere in campo ma, purtroppo, non ci sono le condizioni per farlo", la chiosa di Talarico.

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