Regionali. Un centinaio di componenti dell'Assemblea provinciale di Cosenza del Pd non parteciperanno all'assemblea provinciale

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  16 dicembre 2019 17:51

Un  centinaio di componenti dell'Assemblea provinciale di Cosenza del Pd hanno annunciato, in una nota, che non parteciperanno all'assemblea in programma oggi di sindaci, amministratori e segretari di Circolo convocata dal commissario della Federazione provinciale del partito Marco Miccoli in vista delle elezioni regionali.

"Con il commissariamento delle federazioni - scrivono in una nota - avete consumato una grave e colpevole ingiustizia, con modalità, fra l'altro, che mai dovrebbero appartenere a un partito politico ma in perfetto stile salvinista, ovvero aggressivo e prevaricatore. Senza contraddittorio, senza possibilità di replica, senza alcuna forma di ascolto. Le nostre posizioni sottendono a un'idea, ovvero che scelte strategiche per il futuro della nostra terra non possano essere assunte senza un coinvolgimento, una discussione, un confronto fra livelli vari dei gruppi dirigenti. Ci avete dato dei sediziosi, dei ribelli, dei guastatori. Ebbene, se credere che la Calabria non sia una terra condannata alla sottomissione delle elite romane, avamposto sperduto di oligarchie feudatarie e autorefenziali che trovano in compiacenti vassalli locali le loro quinte colonne...ebbene, sì siamo dei sediziosi. Vedete, il punto non è neanche Oliverio sì o Oliverio no, in questa impostazione da 'Grande fratello' a cui vorreste ridurre la politica. Il punto è altro e alto e chiama in causa la funzione storica, prima ancora che politica, che il Pd dovrebbe esercitare come forza che fa delle differenze un valore, della capacità di sintesi una virtù. Invece, è stata scelta la via della demonizzazione dell'altro, aprendo una guerra fratricida le cui macerie resteranno tutte in capo ai calabresi. Il 27 gennaio, quando le luci si saranno spente e le urne ci avranno sbattuto in faccia amare verità, resteremo noi a raccogliere i cocci di questo disastro perpetrato con lucido cinismo. Né, per carità di patria, reggono le giustificazioni politiche: da mesi vi siete riempiti la bocca di un progetto vincente per la Regione fatto di unità e rinnovamento: oggi vi ritrovate un candidato per sua ammissione elettore delle destre, attorno al quale non si sono ritrovati né il M5S, né gli altri candidati civici e, per l'appunto, neanche tutto il Pd. E su tutto, su quale gambe dovrebbe camminare il rinnovamento: su quelle di coloro i quali fino a ieri hanno lavorato fianco a fianco di Oliverio, attori protagonisti della legislatura e che oggi con incredibile disinvoltura rinnegano loro stessi? Prendiamo in prestito le straordinarie strofe di Bertolt Brecht nelle Poesia di Svendborg: 'Siete dei sopravvisuti, respinti via della corrente, resterete indietro senza comprendere più nessuno e da nessun compresi. Contare sulla buona sorte? Questo chiedete! Non aspettatevi nessuna risposta oltre la vostra'. E non illudetevi di essere il Pd. Il Partito democratico appartiene a chi in questi anni lo ha amato, non a chi lo ha sempre azzoppato. E se anche porterete il nostro simbolo a destra, sappiate che il corpo elettorale e politico del partito rimarrà saldo nel suo alveo di centrosinistra e continuerà a scorrere gonfio ed in piena affinché le sue idee siano ancora nei cuori e nelle menti dei calabresi. Anche per questo, è stato depositato il ricorso con il quale chiediamo che venga dichiarato illegittimo il commissariamento e vengano reintegrati gli organismi democratici e legittimi".

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"Non abbiamo, infine - conclude la nota - mai inserito il nome del candidato nel simbolo del partito proprio per non privatizzare il nostro patrimonio politico collettivo, lo fate ora invece e lo troviamo inopportuno e sbagliato soprattutto perché Callipo non è iscritto al partito e non appartiene neppure al nostro campo politico. Noi oggi non parteciperemo dunque perché riteniamo sbagliata l'assemblea per i tempi e le modalità di convocazione oltre che per le questioni di merito predette".

 

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