di GABRIELE RUBINO
La riserva non è sciolta. Nemmeno oggi il presidente Oliverio ha deciso di rivelare in Consiglio regionale la data delle prossime elezioni. Anche se implicitamente si va sempre più verso la data di gennaio (il 26), dopo l’approvazione della legge di bilancio e ricalcando l’esempio dell’Emilia Romagna.
PER INTERESSE PERSONALE POTREI FISSARLE SUBITO, NESSUNO E' PRONTO. MA NO SI FA COSI' LA POLITICA- Dopo l’assedio dei consiglieri del centrodestra e i rallentamenti sul voto di quelli del centrosinistra (stavolta più compatto) Oliverio ha detto: «Mi rimetto all’intervento di una settimana fa. Colgo un goffo tentativo. La legge mette in capo al presidente della Regione la prerogativa, d’intesa con il presidente della Corte d’Appello e sentito il presidente del Consiglio. La data delle elezioni – ha aggiunto Oliverio- sarà momento di coinvolgimento del Consiglio regionale. I partiti avranno il tempo per prepararsi: nessuno è folle e nessuno vuole fare un golpe. La data delle elezioni sarà decisa con valutazioni che tengano conto che i partiti devono preparare le liste, in un modo libero da tatticismi e dalla zavorra. «Per quanto riguarda altre valutazioni: non c’è nessun calcolo personale. Chi degli schieramenti è pronto? Alzi la mano chi è pronto? Le farse lasciatele al giorno di carnevale», facendo capire che gli altri schieramenti politici non sono pronto mentre lui teoricamente sì.
LA MAGGIORANZA NON C'E' PIU'- Poi è arrivata un’importante ammissione, quasi liberatoria: «Qui dentro una maggioranza non c’è. Non c’è da tempo. I colleghi lo sanno bene. C’è stata una parte della maggioranza che ha fatto opposizione precostituita. Lo dobbiamo dire altrimenti ci prendiamo in giro». La situazione va avanti da mesi ed è notorio, per ammissione del presidente stesso, che ormai sono i consiglieri di “minoranza” a decidere la durata delle sedute del Consiglio perché la maggioranza è deflagrata dalla fine dell'anno scorso. Al netto di questo Oliverio ha aggiunto: «Vi prego di non usare questo argomento (la minaccia della “minoranza” di staccare la spina, ndr) sulla data delle elezioni. Fate prevalere la ragione, il senso politico. Se ci fosse un motivo di ordine tattico o personale avrai dovuto già fissarle. In questo momento avrei colto tutti impreparati. Non si fa con i colpetti la politica. Constato che oggi l’insistenza si è affievolita. Una parte dell’opposizione nella maggioranza ha dato un segnale. Oliverio non farà colpi di scena».
IL CENTRODESTRA VUOLE L'ACCELERAZIONE MA IL CENTROSINISTRA (CON GUCCIONE) FRENANO "INDICANDO" GENNAIO DOPO L'APPROVAZIONE DELLA LEGGE DI BILANCIO- Gianluca Gallo ha detto: "la scadenza naturale di questa legislatura, di questa mortificante legislatura, è il prossimo 23 novembre. Termine ormai spirato. Il presidente si era impegnato quanto prima a far conoscere le sue intenzioni. I calcoli personali, le interferenze romane, le vicende di carattere giudiziario a noi non interessano. Invitiamo il presidente a convocare le elezioni nei primi di dicembre, massimo 15 dicembre: non a gennaio. Non è civile fare la campagna elettorale durante le festività natalizie. Se alle prossime elezioni parteciperà solo il 30% dei calabresi: sarà mortificante. Non si può andare avanti. Capisco che sono antipatico, ma ci dica la data delle elezioni. Si decida a togliere il disturbo”. Gli ha risposto Aieta parlando di “disco rotto. Il più interessato ad anticipare il voto dovrebbe essere il presidente Oliverio. Perché oggi ne avrebbe più beneficio il presidente Oliverio. Tuttavia, sappiamo che anticipando le elezioni non saremmo in grado di fare la Legge di Stabilità. Bonaccini convocando i comizi elettorali (voto a gennaio,ndr) ha addotto le stesse motivazioni". Orsomarso: "Chiediamo al presidente Oliverio come è avvenuto in altre regioni, se la motivazione è per approvare il bilancio: lo si dica. Ci comunichi, con tutte le motivazioni legittime, quando intende convocare le elezioni. Riprende Parente: “Proprio perché siamo di fronte a questa scadenza (la legge di Stabilità,ndr), lo dica presidente. Anche il 26 gennaio, ma lo dica". Tallini ha incalzato: “Il nostro senso di responsabilità non può andare oltre (minacciando di far venire meno i numeri,ndr). Abbiamo detto al presidente di convocare subito le elezioni, il prima possibile. Noi invece viviamo nell’incertezza”. “Si lascia la Calabria nell’incertezza. E’ un appuntamento della democrazia: i partiti si devono preparare. Presidente, perché non dobbiamo dare questa opportunità”. A frenare sono stati sia Battaglia e sia Guccione: “ È chiaro che il presidente della Regione è quello che decide la data delle elezioni. Le elezioni possono essere indette dal 24 di novembre fino al 26 di gennaio. Questa è la finestra. La data delle elezioni è una scelta politica: non è un elemento invariante. È una scelta politica lasciare la Calabria senza il bilancio? Va avviato l’iter di approvazione del bilancio. Vanno fatti tutti i passaggi. È indifferente o non è indifferente? L’80%, anche il 90%, della Calabria vive sul bilancio della Regione. La mia tesi è votare il prima possibile, ma se c’è un’intesa si deve considerare se la Calabria può restare senza il bilancio approvato fino ad aprile o a maggio. Andare in regimi di dodicesimi è ingessante. Non è un fatto burocratico è un fatto politico".
CORAP, VERSO PROPOSTA UNICA- In apertura di seduta c'è stata una finestra sulla crisi del Corap per cui sono stati depositati tre disegni di legge. Oliverio ha detto: "C'è la necessità di definire un provvedimento legislativo per dare continuità ai dipendenti e ai servizi. Nei tre disegni di legge sono contenuti questi due pilastri. Sarebbe opportuno arrivare ad un testo unico". Molto duro Guccione: "Ci sono stati sprechi, clientelismo, tutto il contrario di quello che doveva fare il Corap. Occorre fare un’operazione verità su quello che è accaduto: milioni e milioni di euro spesi per accontentare amici degli amici, consulenze".
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