Rende, Petrassi: "Chi è il proprietario di Piazza della Libertà?"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Rende, Petrassi: "Chi è il proprietario di Piazza della Libertà?"
Carlo Petrassi
  19 febbraio 2024 11:37

"Chiediamo a gran voce ai Commissari Prefettizi che in questo momento amministra la città di Rende chiarimenti, possibilmente definitivi, circa l’annosa questione sulla proprietà di Piazza della Libertà a Rende.
La questione nasce improvvisamente nel 2015 allorquando il Comune di Rende chiamato a rispondere nell’ambito di una causa per danni intentata da uno dei condomini che insistono sulla piazza, dichiara attraverso il suo rappresentante legale pro tempore, l’allora sindaco Manna, di non essere il legittimo proprietario di Piazza della Libertà".

A scriverlo, in una nota, è Carlo Petrassi, Presidente de “La Terza Rende”, che continua: 

Banner

"La dichiarazione di disconoscimento della proprietà da parte del Comune appare alquanto sorprendente alla luce di una serie di atti pubblici sottoscritti dal 1982 al 1988 dal Comune di Rende e dalla ditta costruttrice dell’intero complesso residenziale. Ci riferiamo in particolare alle seguenti delibere delle Giunte Municipali che si soso avvicendate allora: la delibera protocollo n. 19499 del 12/10/1982; la delibera n. 805 del 27/05/1982; la delibera protocollo n. 5152 del 25/03/1983; nonché al verbale di consegna della piazza al Comune di Rende redatto in data 01/12/1988.
 In sostanza sembrerebbe, attesa la validità giuridica dei citati atti, che la ditta Fabbiano costruttrice del complesso residenziale adiacente la Piazza della Libertà allora chiamata località Macchina di Bosco, si sia impegnata a scomputare il pagamento degli oneri di urbanizzazione dovuti al Comune mediante la cessione gratuita al Comune di Rende stesso dell’odierna Piazza della Libertà oltre che all’edificio scolastico che attualmente ospita il Liceo Scientifico “Pitagora” poi successivamente ceduto dal Comune di Rende all’Amministrazione Provinciale di Cosenza nell’anno 2000.
Del resto che la proprietà della piazza fosse del Comune risultava a tutti evidente visto che per una quarantina di anni le amministrazioni comunali che si sono succedute ne hanno curato l’arredo urbano, l’illuminazione, la pulizia e la manutenzione. In alcuni periodi la stessa piazza è stata utilizzata per manifestazioni pubbliche all’interno della rassegna del Settembre Rendese e gli stessi parcheggi della piazza per un periodo sono stati gestiti a pagamento dal Comune stesso previa apposizione di strisce blu e rilascio di appositi pass per i residenti.
Sta di fatto che dal 2015 in seguito al citato disconoscimento della proprietà da parte del Comune di Rende, Piazza della Libertà versa in un totale e gravissimo stato di abbandono che mette a serio rischio l’incolumità dei residenti, dei cittadini di Rende e di chiunque usufruisca di questo spazio accessibile a tutti. Da qualche mese, in seguito al progetto comunale di efficientamento energetico, sono stati sostituiti tutti i corpi illuminanti presenti nella piazza e a seguito di tale intervento l’illuminazione pubblica è stata interrotta bruscamente lasciando completamente al buio tutti gli spazi di Piazza della Libertà con un ulteriore aggravio della situazione. Stando così le cose da cittadini di Rende ci poniamo alcune domande a cui possibilmente chiediamo delle risposte:
Qualora la proprietà della piazza non dovesse risultare del Comune di Rende, come si spiega la gestione della stessa da parte del Comune in tutti questi anni e soprattutto chi ha autorizzato la sostituzione dei corpi illuminanti?
Qual è la posizione amministrativo – contabile rispetto ai soldi pubblici che si sarebbero scomputati in cambio della realizzazione delle opere consegnate al Comune?
Nel caso malauguratamente dovessero verificarsi nella piazza un’incidente o evento dannoso visto il completo stato di abbandono della stessa, chi ne risponderebbe?
Oltre a queste risposte chiediamo ai Commissari prefettizi un celere intervento risolutivo che ponga fine agli incombenti pericoli per la pubblica incolumità".

 

Banner

 

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner