Una nuova toponomastica per il borgo antico e la zona industriale: a Rende le vie avranno i nomi di chi ha contribuito alla crescita della città.
La commissione toponomastica “Non omnis moriar”, presieduta dal sindaco Marcello Manna con la consulenza dell’assessora Marta Petrusewicz e formata da Renata Ciaccio, Ruggero Ciancio e Ferdinando Morelli, ha avuto il compito di valorizzare il patrimonio identitario della città commemorando le figure insigni del territorio rendese.
“La zona industriale -hanno dichiarato i membri della Commissione- presentava diverse carenze che, in parte, potevano essere alleviate da una più corretta e chiara indicazione delle strade esistenti.
Era, quindi, necessario fornire la zona industriale di alcune novità che potessero permettere ai fruitori dei vari servizi offerti dalle tante aziende presenti, di raggiungere con facilità la ditta che a loro interessava. Sì è così deciso di dividere la zona in tanti comparti caratterizzati, ognuno, da un colore diverso. In questo modo il visitatore potrà scegliere di primo acchito il colore che ospita l’azienda e, quindi, raggiungerla molto più agevolmente. Infatti, saranno previsti nelle quattro entrate della zona, dei cartelli esplicativi con mappe cartografiche che permetteranno facilmente di individuare la via e, quindi, l’azienda da raggiungere. L’attuale toponomastica della zona celebrano personalità poco conosciute e lontano dal mondo del lavoro che qui è quotidiano. Per questi motivi si è pensato di ricordare quelle figure di imprenditori che hanno fatto la storia di questa zona industriale. Alcuni di essi sono stati veri pionieri nel loro campo ed hanno stimolato altri ad investire nello stesso luogo. Ecco perché è sembrato giusto alla Commissione celebrare i nomi di grandi e piccoli imprenditori che, nel corso della loro vita, hanno dato lustro con il loro impegno ed il loro lavoro ad una zona industriale che oggi, per la grandezza e l’importanza che ha assunto, è diventata la prima in Calabria.
Sentito il parere degli imprenditori della zona industriale, unitamente a quello di CONFAPI e Confindustria Cosenza, e raccolti i vari nominativi proposti, dopo un’analisi attenta ed accurata, la Commissione ha ritenuto opportuno che i nuovi nominativi fossero abbinati, dove era possibile, a strade poste nelle vicinanze delle attività aziendali dove queste persone per anni hanno prestato la loro opera.
A questi nominativi, sono stati aggiunti anche i nomi di celebri imprenditori del comprensorio cosentino e di personalità di rilevanza regionale, che nel corso dei secoli hanno lasciato una traccia importante del loro impegno sia nel campo dell’imprenditoria che nel campo della cultura”.
“L’altra parte interessata dal lavoro della Commissione Toponomastica è stata -proseguono i membri- quella del centro storico. Salvaguardare l’identità del luogo è stata la priorità del lavoro. Ricordare e celebrare con nuove denominazioni nelle strade, nei larghi, nelle piazze, i nominativi di personaggi illustri che nel corso della loro vita hanno lasciato una traccia indelebile non solo di grande capacità e maestria nelle loro professioni o nelle loro arti, ma anche sottolineare l’amore e la passione per la città di Rende che li ha sempre animati nel loro agire. Le nuove generazioni potranno, così, avere degli esempi positivi da seguire nella loro vita”.
“Allo stesso tempo, la Commissione Toponomastica ha pensato bene di ricordare nelle nuove indicazioni stradali anche le vecchie denominazioni. Questo riguarderà solamente le vie che tradizionalmente sono rimaste nel cuore e nella mente di tutti i residenti, perché raccontano la vita di un tempo e rappresentano ancora oggi la vera identità del suo popolo. Quindi, come succedeva solo per “Piazza degli Eroi”, alla quale per ricordarne l’importanza del luogo era stato aggiunto “già Seggio”, così si continuerà a fare anche per le altre vie e piazze, in modo da non far dimenticare i vecchi nomi con i quali venivano indicate. Infine, per ricordare gli accessi presenti nei secoli scorsi, quando il centro storico era fortificato e circondato da robuste cinte murarie, che non permettevano a nessuno di entrare se non attraverso le quattro entrate sorvegliate da guardie armate, verrano installati dei cartelli esplicativi che ricordino appunto le quattro entrate, che sono: Porta di Marano, ad ovest; Porta di Cosenza, ad est; Porta “du Ventilaturu”, verso nord-est; Porta delle Amarelle, verso nord-ovest”, conclude la Commissione Toponomastica.
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