di EDOARDO CORASANITI
Tra applausi e commozione, tra indifferenza e silenzi, l'ex sindaco e bandiera dell'accoglienza Mimmo Lucano è tornato a Riace. Le novità nel piccolo comune in provincia di Reggio Calabria sembrano non finire mai.
C'è una questione di incandidabilità che pesa come un macigno sulla testa di Claudio Falchi, l'ormai ex consigliere comunale di Riace con la casacca della Lega che nei giorni scorsi si è dimesso.
Nelle ragioni ufficiali che comunica al sindaco Antonio Trifoli scrive "motivi familiari" ma sul tavolo c'è dell'altro: una condanna definitiva a due anni per bancarotta fraudolenta.
La notizia era stata comunicata al presidente del Consiglio comunale già lo scorso 28 agosto. E' la Prefettura di Reggio Calabria ad inviare al municipio la nota su Falchi.
In quel documento viene estrapolata la sentenza di condanna del Tribunale di Milano, diventata irrevocabile il 7 dicembre 2003, a due anni per bancarotta fraudolenta.
Come riporta "Il dubbio", il ministero dell’Interno il 27 agosto ha confermato la causa di ineleggibilità, come previsto dalla legge 235 del 2012.
Lui, però, gioca d'anticipo: il 28 agosto si dimette, tentando di mettere in sordina la comunicazione che l'assemblea avrebbe dovuto comunicargli. Ma la verità corre sempre più veloce.
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