"Nella diatriba politica, anche a toni aspri, c’è sempre un limite che dovrebbe essere per tutti invalicabile: mai semplificare e mai mettere in predicato il valore del lavoro altrui. Usare, anche indirettamente, le maestranze di Sieco solo per alzare uno steccato di natura politica è un errore, perché le cause della denuncia dell’ex consigliere Antonio Mirarchi possono essere molteplici e non sempre ascrivibili ad “una sparuta minoranza che tuttavia riesce a provocare pesanti disservizi". Si legge in una nota di Francesco Scarpino, consigliere comunale “Italia al Centro”.
"Le cause dei disservizi - si legge - che ingiustamente penalizzano alcuni operatori economici e quindi il mancato conferimento regolare dei rifiuti non è solo un fatto personale, - prosegue - né in termini di favore al singolo commerciante, né in termini di mancata professionalità del personale addetto al servizio, ma semmai è da ricercare in altri ambiti, come una certa benevolenza della componente politica ed amministrativa se fra le righe, l’ex consigliere Antonio Mirarchi, punta il dito verso un inefficienza storica che “il cambio di governo non ha sortito particolari effetti…”.
"Buttare la croce sulle spalle del personale Sieco è un atteggiamento troppo esemplificativo, perché ad oggi molte di queste persone per garantire il servizio non hanno usufruito delle ferie previste; operano in situazioni sempre condizionate dagli eventi atmosferici; e non sono i soli responsabili di rallentamenti nella turnazione di raccolta dei rifiuti. Le responsabilità quelle sempre dimostrabili e certificabili sono, forse, ascrivibili ad una serie diversa di attori e di concause, non ultimo quella pattuglia, speriamo sparuta di cittadini, i cosiddetti “furbetti del sacchetto” che le fototrappole hanno inchiodato poche ore addietro. Ecco perché la risoluzione di alcune sbavature, che certamente non rendono giustizia a quei commercianti che subiscono un perdita di immagine, - conclude Scarpino - devono essere affrontate e risolte in un clima di concertazione fra azienda ed Amministrazione comunale, dove sia fatta salva la dignità dei lavoratori, ma anche sia messo nella giusta ottica il rispetto del contratto di servizio e, delle eventuali sanzioni, quelle che in precedenza, se le denunce dell’ex consigliere Antonio Mirarchi hanno una sostanza, sono state “abbuonate” facendo un danno all’azienda per una mancata conoscenza dei fatti ed all’utenza".
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