Rifiuti, il sindaco di Cosenza Occhiuto: "La responsabilità dei disservizi è della Regione"

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Il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto
  12 settembre 2019 17:53

"I disservizi che si stanno registrando da giorni anche nella città di Cosenza, come in tutta la Calabria, relativi alla mancata raccolta dei rifiuti, non sono imputabili all'Amministrazione comunale".

E' quanto si legge in una nota dell'ufficio del portavoce del sindaco Mario Occhiuto. "Il grave disagio per la popolazione - prosegue la nota - è dovuto alla gestione degli impianti da parte della Regione Calabria che ha bloccato nello specifico il conferimento dell'organico e del residuo senza pianificare per tempo un intervento emergenziale. A tale problematica, si è aggiunto ieri il blocco sul ritiro del vetro in quanto i mezzi di raccolta risultano appunto saturi e di conseguenza impossibilitati a scaricare il vetro nei siti preposti. Occorre evidenziare, tuttavia, che nonostante i disservizi regionali reiterati, il Comune di Cosenza, che nel Sud d'Italia rappresenta un fiore all'occhiello nell'ambito delle politiche del ciclo dei rifiuti, è riuscito a ridurre i disagi per i cittadini recuperando il più possibile i giri di raccolta, compatibilmente con i limiti imposti dalla Regione Calabria".

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"Ribadiamo - afferma l'assessore al ramo a palazzo dei Bruzi, Carmine Vizza - che non è corretto scaricare le responsabilità sulle Ato, costituite di recente in relazione alla legge regionale sui rifiuti, perché alla base esiste una grave mancanza di programmazione da parte della Regione Calabria riguardo agli impianti di conferimento. Non si può quindi invocare responsabilità dei Comuni riguardo l'indicazione dei siti quando vi sono responsabilità decennali da parte delle strutture commissariali e dell'ultima gestione regionale tuttora in corso".

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"L'Amministrazione comunale di Cosenza - conclude l'assessore - non può che auspicare una rapida soluzione della fase emergenziale, temendo però che le attuali discussioni politiche sulla futura programmazione possano purtroppo rallentarne l'esito".

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